Strano titolo vero? Qualcuno di Voi, amici miei, si diverte a mandarmi apparecchi piuttosto rari, nonchè estremamente complicati. Ora, non è che mi arrenda, ma certamente la velocità di intervento rispetto ad un receivers RPC o altro Grundig a livello di tempo si centuplica. Non ultima, non sai mai quando hai fatto la messa a punto, perchè non sai come dovrebbe suonare realmente la macchina in questione. Quindi , quando ne capitano due gemelle non resta che approfittare dell’occasione più unica che rara! Cominciamo con l arrivo del primo Steg.
Esteticamente accattivante. Scopriamo poi che non è altro che un Bartolomeo Aloia…..
Merita qualche foto…. per come le sappia fare (ahimè) io.
La macchina mi è stato detto che è stata già riparata, ma con poca soddisfazione da parte del nostro amico. Incertezza sul potenziometro del volume ed un finale sostituito con uno non originale.
La macchina è bella da vedere anche dentro.
Gli elettrolitici mi è stato detto siano stai cambianti con altri più grossi.
Ecco il “clandestino” ovvero un finale ST piuttosto che Motorola.
Non discuto circa la desiderata di chi me lo ha dato, quindi anche senza provarlo, ordino intanto il transistor in questione. Per il potenziometro, ho appena saputo che mi arriverà a breve uno Steg gemello da controllare, tutto originale, per cui mi conviene prendere l’occasione al volo: lavorerò sulle due macchine in simultanea.
Ed eccolo l’altro Steg, (1 di 23 !!! by Garda).
Merita anche lui una panoramica.
Beh, eccellente.
Qui la lamentela è diversa, qualcuno di voi lo ha letto anche recentemente in qualche post su FB: l’amply dopo diversi minuti di funzionamento a media potenza, va in protezione. A questo punto mi metto a lavorare sulle due protezioni termiche (una per canale) che sono fisicamente collegate alle alette di raffreddamento. Qui in foto una è ben visibile.
Qui ancora meglio.
Cominciamo a farlo suonare a media potenza. le alette scaldano appena.
Approfittiamo per immortalare anche questa macchina, che intanto suona senza problemi.
La macchina va benissimo. Lo provochiamo, sparando con un fon da 1500 Watt direttamente sulle termiche, arrivando a temperature alle quali i finali probabilmente non arriverebbero mai….. nulla da fare, nessuna interruzione.
Messo al corrente il nostro amico della situazione, approfittiamo della macchina smontata per intervenire sul primo Steg, per il quale abbiamo già ricevuto il finale.
Fotografiamo il cablaggio, meravigliosamente (e comodamente) fatto con dei connettori sfilabili !
Certo, anche esteticamente il lavoro non è una meraviglia.
Sfilati i connettori e tolte 4 viti, lo stadio è facilmente lavorabile. Il cablaggio è davvero ben fatto e pulito.
Non è stato speso neanche un grammo di pasta termocnduttiva nel montaggio di questo finale….
prepariamo il nuovo finale.
Qui il grasso ce lo mettiamo.
Rimontiamo il tutto.
Questo il potenziometro sostituito. Per provarlo lo voglio completamente smontare ed isolare.
I dadi sono un pò diversi tra loro……quello del potenziometro poi è spanato…lo sostituirò.
Levando anche le 4 viti laterali coniche e le due che bloccano i pulsanti, il pannello esce “quel tanto che basta” per sfilare il potenziometro.
Come valore ci siamo. l “A” però ci lascia pensare che sia un lineare piuttosto che un logar.
Il potenziometro una volta smontato misura 250 K ohm. A metà corsa misura come l’altro originale, quindi è un logar anche lui. Tra canale sx e dx l’incremento poi è identico!. Quindi rimontiamolo pure….non credo siano state due ore sprecate, ma era l’unico modo per fare delle misure serie!
Si aprino le danze. Vediamo come rispondono i due…..ecco spiegato il titolo “Steg Vs Steg” !!
Guadagno lineare sui due canali.
Avendo precedentemente notato all’ascolto alcune differenze tra toni inseriti (benchè messi sullo zero) e toni esclusi, voglio verificare questa cosa con generatore ed oscilloscopio.
Notate come il canale sulla parte superiore guadagni di più semplicemente inserendo il controllo toni (tenuto, ripeto, sullo zero).
Bene, rimandiamo il problema , facendo prima una prova di potenza massima su entrambi i canali.
Siamo a 20 V/Div. con 1 KHz.
Siamo a tre tacche (ed un pezzetto).
Oltre , c’è la distorsione.
Bene, ora vediamo come si comporta l’altro.
Lineare.
Le due macchine sono gemelle al 100%. Tranne che per i toni, qui infatti con tono IN o OUT non c’è differenza di guadagno tra i due canali.
A questo punto, approfittando di avere due gemelli, non resta che scambiare le schede di filtro tono.
In questa immagine la differenza è ancora più evidente.
prendiamola in prestito.
Identiche.
Con tono inserito.
A questo punto prendiamo di mira la scheda dello Steg I: per prima cosa invertirei tra loro i transistor.
Il problema resta dov’era. Cominciamo a cambiare qualche condensatore.
E siamo pure fortunati, perchè alla prima sostituzione:
Finalmente risposte identiche. Cerchiamo però di dare una spiegazione:
Eccola: il valore è praticamente raddoppiato, da 2,2 a 4,2 microfarad !!
Finalmente ci siamo , il suono si alza in maniera lineare con o senza tono…..
Da notare sullo Steg I l’assenza della striscia di gommapiuma “ferma schede”
Risolto con dei para spifferi, ma di gomma . Ciò eviterà alle schede di muoversi durante il trasporto.
Beh, stavolta un singolare articolo, con due macchine davvero particolari. In questo caso sono stato fortunato ad avere due macchine gemelle. una intonsa, una “lavorata”. Di tempo ce n’è voluto molto, ma tanta soddisfazione…….
Buon ascolto
marco
Bell articolo grazie per il confronto è la sistemazione..grande marco un abbraccio
Veramente un articolo molto interessante. L’amico Antonio Palla conosce il progettista Aloia, forse gli farebbe piacere sapere che c’è chi si prende cura dei suoi “piccolini”!
GRANDE MARCO !