Quello che segue è uno stereo Grundig Studio 2220 acquistato in rete da un mio amico.
Mi è stato regalato nel caso potessi recuperare qualche pezzo. Giudicate voi:
Niente male, vero?
In genere amo le “mission impossible”, ma stavolta ho pensato la cosa fosse fuori da ogni portata. L’ho lasciato fuori tutto completamente smontato a pezzi. Non si era salvata neanche una lampadina. La cosa che mi faceva perdere ogni speranza era il condensatore variabile…
…non si girava neanche con una morsa. Poi l’ho smontato a pezzetti e riassemblato. I pezzi uscivano man mano che lo rigiravo. L’amplificatore era integro. Dai manuali non si riusciva a capire però l’assemblaggio meccanico di tutti i commutatori.
Sulla foto che segue si scorge un perno assente della commutazione Radio/Giradischi
Il disgraziato si era nascosto nell’aletta di raffreddamento dei finali. Con molta pazienza ho riassemblato e la radio magicamente ha funzionato.
Anche il piatto era semi distrutto. Grazie ad i manuali ma soprattutto studiandone uno montato sul 3010 che stavo aggiustando allo stesso amico, l’ho ricostruito. A questo punto pulizia dei commutatori, ricostruzione dei perni spezzati del volume/balancce/bass/treble. Rimesse tutte le lampadine nuove, compreso quella della scala parlante. Ribattitura delle lamiere a mò di carrozziere. Taratura della velocità del piatto, contrappeso, antiskating etc etc.
Voilà se poi lo provo con Selling England by The Pound dei Genesis, le mie passioni principali si incontrano a meraviglia.
Beh, facendo un controllo prima dopo, non c’è male e… come suona ragazzi!!!!
Molto molto bello, classe 1975. Nei prossimi articoli di intervento parlerò di Piastre/Amply/Receivers sempre Grundig, magari meno impegnativi dal punto di vista dei disastri. Nell’elettronica tutto si ripara… i miracoli non esistono… o quasi!!!!
Ciao a tutti e alla prossima,
Marco
Accidenti però, mi sono riletto questo articolo-intervento veramente difficile ed impegnativo, grande Marco!