Una volta tanto parto dalla fine: questo è il risultato di questo apparecchio a manutenzione finita. Ma non è arrivato esattamente così.
Eccolo il 2020 di Massimo, che ho parcheggiato in attesa della lavorazione. Aspetto poco invitante.
Beh, cominciamo con la pulizia. Non ricordo un modello “bronzo” 🙂
Ma quanto fumano ‘sti tedeschi!!!
Dopo una buona mezz’ora di “olio di gomito” e mezzo rotolone di panno carta, l’aspetto comincia un pò a cambiare.
Capovolgiamo e togliamo le viti, dopo aver tolto il piatto Dual alla solita maniera di tutti gli Studio.
Le viti da togliere sono evidenziate dal cerchietto.
Va tolta anche la borchietta posteriore, levando le due viti e sfilando il plug di rete 220.
Togliendo il pulsante di accensione l apertura è più agevole. Notiamo subito i ferma cavo staccati.
La macchina ad occhio è un evoluzione dello studio 2000 ed un anticipo del 2220.
Le luci tutte spente.
Particolare del commutatore delle sei prese casse e dello slider 4D.
Partiamo pure con le luci del quadrante. Va rimossa la copertura nera sopra di esse.
Le luci sono affossate come per lo Studio 2000.
Quindi per rimuoverle stessa tecnica, con un pezzetto di guaina di un cavo UTP.
Lo schema riporta 12 volt 1 Watt. Con una calcolatrice risaliamo al valore di 80 mA.
Le luci del vu meter e dell indicatore sono alimentate invece da questo ponte. La tensione non esce.
Per ispezionare il ponte occorre togliere la pulsantiera di preselezione radio.
Occorre rimuovere dapprima le 4 viti dallo chassis. Poi le 6 viti più piccole per alzare un pò lo stampato, altrimenti non riusciamo a dissaldare il circuitino.
Queste.
Al solito, ponte da cambiare.
La luce dell indicatore e vu meter sono in serie (6V 30mA). Interessante il collegamento attraverso la funicella che fa scorrere l’indicatore, già visto sul 3010.
Fulminata anche la luce che indica lo “Stereo”. Qui va sfilato il rettangolo nero sotto l’indicatore. Poi anche la borchietta rossa.
Vederla ri accesa già emoziona. Il percorso dell indicatore non è completo. Le cinghie slittano, occorre cambiarle.
Sono due!
Rimettiamo a posto il cablaggio. Nell’attesa che la colla secchi, tariamo il Bias.
Doverosa pulizia.
Tarato il bias, trovato molto basso, rimontiamo la scocca. Trovo una vitarella sul tavolo, relativa alla tastiera della preselezione…. che comunque è bloccata…. ri smontiamo tutto? Si!!.
Suono davvero superlativo. Il loudness agisce davvero molto! Comunque escludibile. Bassi profondissimi. Ottimo controllo..
Ben ritrovato Sig, Dual 1226. Anche questo dettaglio mi lascia pensare che il 2020 sia un evoluzione degli ultimi studio 2000, infatti il 1226 era il piatto montato nelle ultime edizioni di quel grande e longevo successo che è stato appunto il 2000. Solite attività già viste in altri articoli, in cui è montato questo tipo di piatto: lubrificazioni, tarature, pulizia, sturmpimpol 🙂 ecc.
La shure con stilo originale suona ancora “piena”,
Piatto pulito a fondo fuori e dentro!
Bello vero?
Anche la campana di plexiglass ha cambiato colore.
Mandata foto su watsup a Massimo: commento “come hai fatto?”. Bella soddisfazione.
Non so quante macchine di questo tipo si trovino in questo stato estetico e funzionale.
Un tour di foto sul risultato finale, magari ripetitivo ma merita, a mio avviso.
marco
Magia Grundig Studio. Qui siamo ad alti livelli