Sono con mia moglie a Salò. Ci stiamo godendo la fantastica temperatura autunnale del lago di Garda. Guardiamo il Benaco. Le barche a vela scivolano increspando l’acqua non più di tanto. Il verde delle sponde si specchia raddoppiando la bellezza. Cielo azzurro e brezza che ci accarezza il volto.
Seduti sulla panchina pensiamo alla fortuna di poterci godere un sabato meraviglioso in uno dei luoghi più incantevoli che esistono.
Suona il telefono: Giovanni Saoner mi dice: “Tra 50 minuti sono da te”.
Bene… il tempo di prenderci un gelato artigianale e si torna a casa. Lo prendo pera e pesca. Anna non ha problemi di linea: Pesto di pistacchio e cioccolato bianco con nocciole. Una nuvola di panna montata a mano a fare da cucuzzolo.
Giovanni sta venendo sul Garda per prendere il Telefunken Opus 2550 e la radio Grundig RT50 per una revisione. Macchine stupende. Fascino antico e suono preciso. Il massimo per un collezionista di apparecchiature tedesche che suonano bene.
Il gelato è buonissimo. Rifresca e sazia. Un po’ come la musica che mi piace ascoltare con i miei impianti. Facile da assaporare, fruibile senza fatica, non appesantisce e ti lascia la voglia di averne ancora.
Torniamo a casa ed ecco arrivare Giovanni. La macchina stipata di apparecchi a valvole. Hi-fi e Radio. Ascolteremo un paio di apparati. Giovanni farà alcune foto da pubblicare sul suo sito internazionale.
Iniziamo con il Grundig Stereomeister 300
La prima idea è quella di fare il servizio fotografico utilizzando la location in sala. Stiamo già per spostare il meraviglioso Saba 9140 abbinato alle Grundig Audioprisma 706 quando mi viene un idea: andiamo al piano inferiore.
In taverna ho allestito un locale adatto a due scopi:
- stare con gli amici per poter chiacchierare, ridere e scherzare mangiando e bevendo in santa pace;
- ascoltare la musica senza timore alcuno nel poter alzare il volume come più ci alletta e piace.
Piazziamo il piedistallo Grundig a base rettangolare. È quello che veniva venduto in abbinamento allo Studio 2220. Color argento metallizzato, donava quel particolare fascino spaziale tipico a tutta la produzione del tempo.
Appoggiamo il Grundig Stereomeister 300. Rimango sbalordito dalla bellezza austera ma luminosa. Giovanni estrae il suo armamentario, cavalletto e macchina fotografica vengono posizionati. Dalle grate delle bocche di lupo entra la luce calda dell’autunno che sposa la proporzione elegante dell’apparecchio. Esalta i toni del legno che si amalgamano lussuosamente al pavimento in cotto ed al rosso tappeto sottostante. Ogni scatto un opera d’arte. Ogni posa un’emozione.
Il contrasto con i variopinti quadri psichedelici è simpatico. Questi accessori sono stati da me costruiti al fine di creare un ambiente di ascolto ottimale. Per realizzarli ho utilizzato pannelli predisposti allo scopo: Rockwool Acoustic 225 Plus . Incorniciati con legno di pino e abbelliti da una tela di puro cotone. Il positivo di questa soluzione è la piena possibilità di metterli e toglierli alla bisogna. Quando si vuole ascoltare si piazzano i supporti, quando si invitano amici per una cena tranquilla, si ripongono nello sgabuzzino ed il locale torna ad essere esattamente quello di sempre.
Curare l’acustica del locale di ascolto è indispensabile tanto quanto scegliere i diffusori adatti o le elettroniche. Trascurare la messa a punto ambientale equivale ad ascoltare musica non in modo controllato.
Il Grundig Stereomeister 300 svetta sul supporto e ci guarda senza timore. Sembra conscio delle sue potenzialità ancor prima di essere collegato alle casse.
I diffusori acustici che saranno abbinati non sono i classici Grundig Box. Abbiamo scelto un gigante dell’alta fedeltà:
Acoustic Research AR98LS
Ho trovato queste casse da un rigattiere. Aveva svuotato una casa e aveva portato via queste meraviglie insieme ad altre apparecchiature elettroniche. Ho comprato tutto a stock facendo un discreto affare. Dopo aver fatto sostituire i foam degli altoparlanti, le casse sono diventate uno dei miei riferimenti sonori.
Io e Giovanni eravamo un po’ perplessi. Si temeva un fallimento. Pur coscienti della bontà del Grundig, i timori che i pochi watt non ce la facessero a muovere gli enormi altoparlanti delle casse era palese. Lo Stereomeister 300 eroga 7,5 + 7,5 Watt di uscita in configurazione ultra lineare. Lo stadio finale è un Push-Pull in classe AB con circuito di controreazione per linearizzare la risposta e ridurre la distorsione. L’apparecchio monta un doppio tubo ECLL800 che, come dice il sito “La radio di Sophie”, costruito a partire dal 1963, rappresenta il massimo esempio nel campo dei tubi a vuoto a nove piedini e ne fissa i limiti massimi raggiungibili.
Di fatto, nell’involucro di vetro è racchiuso un intero stadio finale di potenza, costituito da due pentodi preceduti dal triodo invertitore di fase.
Giovanni predispone il suo computer e inizia lo spettacolo. Sembra aprirsi la tela del palcoscenico la musica esce dalle AR98 e ci avvolge. Desertico, il sesto brano dell’omonimo disco di Paolo Fresu Devil Quartet entra nella stanza.
Un’altalena di suoni ci culla nella sua ipnotica melodia. Non siamo più sul Garda, siamo in Africa. Tutte le note basse ci raggiungono e ci fanno vibrare dall’interno. Anche l’enorme tavolo della taverna, ricavato in un unico pezzo di albero centenario, sembra essersi risvegliato e vibra a dispetto del suo peso. Siamo increduli. Lo Stereomeister 300 non solo ce la fa a pilotare le enormi casse da 42 litri l’una, ma lo fa in un modo così perfetto da lasciare sbigottiti. Io lo sono sicuramente più di Giovanni.
Il tecnico veneziano vuol mettere a dura prova l’apparecchio e i diffusori. Passano uno ad uno i suoi brani test: Girls Just Want To Have Fun di Cyndi Lauper. Non è un brano audiofilo. E’ un pezzo che fa capire come suonano determinati registri musicali. Passaggi sonori che conosce a menadito. Ogni nota è restituita in modo appropriato. Le estensioni vocali sono riprodotte senza sbavature. Passiamo ad altri brani…
Astor Piazzolla – 1994 (Key Works 1984-1989) emoziona. “Tristeza, separacion” ci porta in un’altra dimensione. Struggente e malinconica ma viva e calda alle nostre orecchie.
Alcune musiche non le ho mai sentite. Saoner si ferma a spiegarmi cosa ascolteremo. Mi racconta dei significati reconditi dei testi. Alcune canzoni sono in lingua araba. Altre musiche hanno sonorità particolari…
Mi viene incontro facendomi ascoltare i Deep Purple. Smoke on the Water dell’album Made in Japan è eccezionale. Grandioso.
Andiamo poi con i Doors: Break On Through (To The Other Side). Jim Morrison è davanti a noi. Un ologramma granitico.
Whatever You Want di Tina Turner mi riporta indietro nel tempo. Ascoltarla con quella naturalezza è straordinario.
Passiamo ad ascoltare una delle mie artiste preferite: Tracy Chapman. Album omonimo. Ho due LP e il CD originale di questo fantastico disco. Ascoltiamo Talkin’ Bout A Revolution ed è come deve essere: magico.
Un disco test per verificare la capacità di restituire profondità? ecco pronto Chesky Records – The Ultimate Demonstration.
Cambio di genere a 360°: Monteverdi Claudio – Madrigali guerrieri et amorosi – Libro Ottavo – Jordi Savall. Le voci: intellegibili, limpide cristalline. Il Grundig Stereomeister 300 non ha nessuna titubanza. Esprime la sua innata sicurezza.
Chiudiamo l’ascolto con una perla rara. Una musica elegante tessuta in un poema lirico. Se riuscite a non commuovervi ascoltando questi vocalizzi vuol dire che siete di pietra. Il pezzo è cantato da Dhafer Youssef. Tratto dall’album del 2010 – Abu Nawas Rhapsody – il sesto brano si chiama “Ya Hobb ‘In The Name Of Love” ed è è un vocalismo quasi psichedelico dedicato al tema dell’amore fisico e spirituale. Giovanni mi spiega il significato del testo. Rimango incantato dal suo trasporto emotivo. Questo brano stato riprodotto in modo magnifico dal Grundig Stereomeister 300. Le casse hanno donato tutta la musicalità possibile.
Ascoltate questo pezzo con il vostro impianto. Se notate incertezze e se la musica non vi colpisce l’anima o trovate qualche cosa che non va… correte a cambiare i componenti.
Consiglio un Grundig Stereomeister 300 & Acoustic Research AR98LS
Bellissimo articolo, parafrasando i Pink Floyd, come avrei voluto essere lì: se Giovanni è rimasto impressionato dal suono delle AR98LS vuol dire che siete arrivati ad un livello di qualità altissimo, perchè io conosco il suono a cui è abituato Giovanni a casa sua, collegando gli Stereomeister a quelle casse autocostruite, se non ricordo male “Transmission Line” nella mansarda che si intravedono nel collegamento presente nell’articolo. Vi assicuro che è suono assolutamente stupefacente. Come sempre Giovanni con le sue scelte musicali dimostra di essere, oltre che un grande tecnico, un grande appassionato di tutta la musica. Sto cercando di immaginare la riproduzione del brano di Fresu che avete potuto ascoltare con la catena di componenti qui descritta, io avevo ascoltato brani similari come strumenti a casa sua ed era davvero da brividi.
Sono anche io molto incuriosito, e seguo con interesse…
Complimenti ad entrambi, e grazie di farci conoscere nuovi orizzonti sonori.
P.S. Per lo Stereomeister già fatto, per le AR in caccia….
Grazie Roberto, articolo molto coinvolgente, aspetto il prossimo meeting per “vivere” quella stanza e godermi anche le casse e questo splendido stereomeister 300.
Per fare le cose come si deve, dovrei costruire almeno altri 8 pannelli. Bisogna tarare bene i punti di assorbimento e quelli di rifrazione. Un lavoro per prove ed errori che deve per forza essere fatto. Poi c’è da considerare che quando il locale sarà a posto, la presenza contemporanea di più di 20 persone cambierà completamente l’ottimizzazione