Evitiamo di farci fregare
Gli arruffapopoli.
Anni ’80, in una delle passeggiate adolescenziali sulla Tuscolana (le famose “vasche”), mi imbattei in un capannello di gente davanti ad un oratore, che pubblicizzava un “amplificatore per antenna”.
Il tipo si era “strategicamente” appostato sulla Tuscolana, zona Cinecittà, con “vista” su Monte Cavo, dove sono ancor oggi presenti i ripetitori televisivi. All’epoca, come anche oggi, era sufficiente un pezzo di filo di rame volante per avere già un ottimo segnale. Egli, aveva messo una antenna da pannello a larga banda su un paletto, TV 12 pollici bianco e nero a batteria e questo “miracoloso” cilindro nero collegato alla meno peggio sulla presa di antenna.
Il tipo parlava, parlava e la gente ascoltava ipnotizzata e vedeva questo TV, mostrato con abile movimento a destra e sinistra per far vedere bene a tutti come si vedesse bene. In realtà si vedeva con la nebbia, ma la gente era comunque affascinata. Qualcuno si guardava con altri, ammiccando espressioni tipo “ma a me non mi frega”, fatto sta che aveva già le 20 mila lire pronte in mano. Qualcun altro chiedeva se sarebbero tornati domani.
Il tipo rispondeva: “no signora, domani siamo a Milano”. Fra la folla si notava anche qualcuno che annuiva, con aria professionale acquistando poi il prodotto. Miracolo? Non penso proprio. Con quella esperienza ho cominciato a capire come la gente si lasci fregare dai grossi parlatori, che vendono sogni, chimere.
Per i più curiosi, aggiungo che nel tempo ho avuto modo di entrare in possesso di questo barilotto che, da bravo tecnico che non si ferma davanti alle “scatole chiuse”, ho aperto. Dentro c’erano due resistenze ceramiche da 2-3 watt (antichissime) neanche collegate. In altri casi l’ho visto appoggiato sopra quelche TV BN portatile (nel periodo in cui montavo antenne) ed ovviamente lo toglievo….anche se il malcapitato aveva oramai già capito da sé…. ma intanto le 20 mila lire erano andate.
Marco
