Loudness

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  • #9686
    RobertoRoberto
    Amministratore del forum

    Altra citazione…. “pifti”

    “Io uso la macchina per percorrere solo strade dritte.
    Se ci sono curve non la prendo proprio, vado a piedi.
    Il volante c’è ma non l’ho ovviamente mai usato, lo mettono infatti solo sulle auto peggiori che non tengono la strada e per i piloti mediocri”

    #14706
    maurode
    Partecipante

    Condivido solo in piccola parte l’articolo di Tunedguy,sicuramente quella che l’eliminazione del loudness dagli amplificatori sia stata una stupidaggine.Condivido pure le maggior possibilità che avevano alcuni prodotti Grundig in questo campo rispetto ad altri marchi(non tutti).Per quel che mi riguarda anche i controlli di tono dovrebbero sempre essere presenti sugli amplificatori.Capisco che per questi ultimi i problemi tecnici per mantenere la qualità dell’amplificatore sono elevati e spesso costosi,ma una realizzazione almeno decente e con pulsante di esclusione degli stessi non è impossibile.Quello che non mi piace è il parlare di amplificatori poco potenti e diffusori poco sensibili,in questo caso è l’accoppiamento che è sbagliato e non è il loudness che deve correggerlo.Poi meglio essere chiari,il loudness è nato per linearizzare la curva dell’orecchio ai bassi livelli SPL è vero,ma non è vero che si disinserisce in modo corretto alzando il volume.Ci vuole sempre un interruttore di esclusione.Questo è necessario perchè i livelli di regolazione del loudness non possono tenere in considerazione tutti i parametri,vedi livello di registrazione del disco,o del volume e riverbero dell’ambiente di ascolto,della sensibilità dei diffusori e diversi altri parametri di interfacciamento.Un loudness più corretto è quello con microfono e circuito di comando sul volume in tempo reale(possibile solo con il digitale,almeno se si vuole buona corrispondenza dei livelli e linearità)Comunque alla fine il loudness non può essere perfetto e rende solo più piacevole un suono ai bassi livelli.Con ascolti a livello alto sempre meglio escluderlo.</span>

    Posto le curve isofoniche iso 226,su queste curve si costruisce il circuito di loudness.Una cosa poco chiara ai non tecnici è che sia il loudness e ancor di più i controlli di tono richiedono all’amplificatore di erogare più potenza sulle frequenze esaltate.Se pensate che diversi controlli di tono(anche alcuni Grundig)esaltano o attenuano anche di 20db,il rischio di mandare in clipping l’amplificatore è notevole,20db in potenza sono 100 volte.Se ad esempio state suonando con una potenza media di 2 Watt vi troverete nel punto di massima esaltazione con 200 Watt teorici e se l’amplificatore è da 50 Watt clipperà per ben 6 db

    u

    • Questa risposta è stata modificata 8 anni, 4 mesi fa da maurode.
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    #14714
    Antonio SalvatoreAntonio Salvatore
    Partecipante

    Beh con tutto il rispetto per le forme d’onda e la risposta in frequenza piatta… personalmente preferisco un suono che possa dare emozioni.. cosa che a volte le apparecchiature troppo perfette non danno… Ad esempio sono stato a casa di un amico che aveva un amplificatore valvolare e casse professionali auto costruite, il tutto senza nessun controllo di tono… ma si sentiva così male.. che lo hanno notato tutti.. l’audio era troppo piatto… i controlli di tono dovrebbero servire a compensare cattive incisioni, cattivi posizionamenti delle casse nell’ambiente… etc….
    Per la mia esperienza … devo dire che sono abituato al suono Grundig già dal lontano 1973, dove, come dice l’amico Supercolor, la Grundig non solo faceva ottimi impianti Hi.Fi. … ma anche un semplice TV… una radio o un mangianastri.. si sentivano con un audio di grande qualità; perfino impianti stereo non denominati Hi.Fi. (che si solito non erano corredati di testina magnetica) tipo: Studio 1500, Studio 120 o Studio 80 avevano comunque un audio di qualità nettamente superiore rispetto a quelli della concorrenza… Ritornando all’uso del Loudness sugli apparecchi Grundig, penso che sia stato un valore aggiunto.. dava quel tocco magico in più… con quei bei bassi profondi, comunque controllati dal volume fisiologico.. Inoltre c’è da dire… che la maggior parte degli impianti Grundig (tranne gli Studio dal 1500 al 2000 e simili) avevano il Loudness escludibile… Per quel che riguarda la mia personale esperienza, posso raccontare che circa 20 anni fa sostituii il mio R45 Grundig con un pre e finale della Technics modello A900 Mark 2 (collegato a box Grundig 860a, quelli che usavo sul R45)… apparecchio bellissimo con i finali in Mos Feet che simulavano il suono valvolare, in doppia classe A; questo apparecchio.. come vogliono i puristi, non aveva il Loudness ed i comandi di tono erano escludibili … aveva un audio molto lineare… ma non mi dava emozioni… (ed era abbastanza deludente anche alle orecchie degli amici che venivano ad ascoltarlo) così (orrore x i puristi) piazzai un equalizzatore .. tra il pre ed il finale… che sicuramente avrà sporcato la forma d’onda.. ma almeno .. ha dato un po’ di bassi e di alti in più… col lettore CD mettendo tutto in Flat … e con dischi di buona qualità si sentiva abbastanza bene… ma col giradischi.. (un Pioneer con testina Shure M95 ED) ..se non si alzavano un po’ gli alti ed un po’ i bassi si sentiva qualcosa di troppo piatto (il problema non era solo la carenza di alti o bassi ma la mancanza di dinamica e di profondità del suono) … Che dire … mi è venutala la nostalgia del R45, che con il suo bel Loudness regalava emozioni, bassi profondi ed alti chiari e cristallini.. ma più che i bassi egli alti in se.. era proprio questa profondità e dinamicità del suono che mancava un po’ al Technics ..troppo perfetto e lineare… a fare la differenza (gli amici che all’epoca venivano ad ascoltare l’ R45, prima erano un po’ diffidenti, ma una volta sentito quel suono magico ne restavano meravigliati), sto quasi pensando di rimettere il vecchio R45 al posto del Technics… (se non fosse per quel benedetto potenziometro del volume che non va bene).
    Avendo in salone anche uno Studio 2000 (con testina M75 ED Type 2 e box 280) da poco revisionato.. ho fatto il confronto tra i due apparecchi con l’ascolto dei dischi in vinile.. e non ostante tutto.. vinceva lo Studio 2000 ..che con il suo Loudness fisso e soli 30 Watt di potenza regalava un suono profondo chiaro e dinamico… alla prova c’era anche un amico .. (che a dire il vero… non ci capisce molto di Hi.Fi).. ma anche lui ha notato la netta differenza tra le due fonti sonore proprio sul piacere dell’ascolto a netto vantaggio del Grundig…. quindi che dire… per quel che mi riguarda.. mi tengo il Loudness e tutte le emozioni all’ascolto che esso procura…

    #14718
    StefanoStefano
    Partecipante

    Se un impianto è male assortito (o mal scelto nelle sue componenti) suonerà sempre male, hai voglia a mettere loudness, equalizzatori o controlli di tono, non serviranno a niente se non a migliorare un pochino ciò che è scarso già alla base.
    Lo abbiamo detto più volte e più o meno siamo tutti d’accordo sul fatto che i controlli di tono (e in parte anche gli equalizzatori) non sono fatti per rimediare alle carenze di un impianto malsuonante, ma per fare dei “ritocchi” al suono, principalmente in relazione all’ambiente d’ascolto.
    Poi, al di là delle questioni tecniche ci sono sempre i gusti personali.
    Per quanto mi riguarda, io il loudness non lo sopporto se non a volume bassissimo, e a mio parere è QUESTA la situazione-tipo in cui il loudness va utilizzato.
    Aggiungo – come già fatto in passato – che c’è loudness e loudness.
    In quasi tutti i G. (almeno, quelli davvero buoni) agisce sulle frequenze bassissime (40Hz) e sulle alte (16KHz), compensando veramente le carenze uditive che abbiamo ascoltando a volumi bassi, mentre in molti, troppi apparecchi che mi sono passati per le mani (la maggior parte molto più recenti dei nostri G.) introduce un rigonfiamento delle medio-basse (100 Hz) e delle medio-alte (8KHz, 10 KHz) che restituisce un suono goffo e inascoltabile.

    #14774
    Antonio SalvatoreAntonio Salvatore
    Partecipante

    Volevo puntualizzare… forse perché mi sarò espresso male.. che il Technics di cui parlavo.. non suona male.. ma essendo troppo lineare.. non mi da le stesse emozioni che mi danno i Grundig… magari anche con un po’ di Loudness … questioni di gusto… 😉

    #14861
    StefanoStefano
    Partecipante

    Secondo me il punto non è che il tuo Technics fosse troppo lineare rispetto all’R45, ma piuttosto il fatto che la modalità di intervento sui controli di tono è molto diversa tra i due apparecchi.
    Per togliermi la curiosità, mi sono scaricato il service manual del technics, dove ho visto che il loudness non c’è proprio, e i controlli di tono intervengono per i bassi a 50 Hz e per gli acuti addirittura a 20KHz!!!
    Se non è un errore di stampa, questa cosa mi sembra assurda, perchè esaltare (o attenuare) gli acuti a 20 KHz significa praticamente non sentire alcuna differenza all’ascolto, a meno di essere dei pipistrelli…
    L’R45, invece, come tuti i Grundig buoni, ha i toni bassi regolabili a 40 Hz (range da + 17 dB a – 16,5 dB) e gli acuti a 16 Khz (range da + 15 a – 17 dB), oltre ad avere un robusto loudness che esalta sia i 40 Hz (range: + o – 15 dB) che i 12,5 Khz (range: + o – 15 dB).
    C’è una bella differenza!

    #14921
    Antonio SalvatoreAntonio Salvatore
    Partecipante

    Quindi avevo ragione a dire che sia l’R45 che lo studio 2000 danno più emozioni all’ascolto… comunque devo dire all’onor del vero che quando si alzano i toni sul Technics la differenza comunque si sente… ed in flat.. soprattutto gli alti vanno già bene… il problema è che non si sente la stessa profondità e la stessa dinamica che con i due Grundig sopra menzionanti invece si sente… che dire sarò abituato male.. ma ascolto Grundig dal 1973… 😉

    #15450
    RobertoRoberto
    Amministratore del forum

    ottimo contributo

    #15462
    MarinoMarino
    Partecipante

    Ragazzi io tifo per Antonio Salvatore…con gli anni ti accorgi che la magia Grundig la ottieni con i dovuti abbinamenti box/ampli/loudness e quando il suono crea, ti si accappona la pelle… 🙂 🙂 🙂

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