Grundig My-Fi : E’ Tornato l’argomento che crea polemiche e discussioni infinite

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  • #3553
    MarinoMarino
    Partecipante

    La bestia

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    #3559
    StefanoStefano
    Partecipante

    Io non ci ho mai trovato niente di male nella My-fi, anzi questo termine mi ha sempre procurato molto fastidio perchè di fatto è un concetto spregiativo (la mia è HI-FI, la tua è MY-FI, quindi non capisci niente).

    In chi lo pronuncia indica presunzione, arroganza, pienezza di sè e, in definitiva, imbecillità.

    Non a caso, è molto usato “altrove” 🙂

    Però, povero topolino, sicuramente lui non aveva nessuna colpa per l’umana idiozia.

    #3562
    RobertoRoberto
    Amministratore del forum

    In inghilterra gli audiofili vengono chiamati “terra piatta” in quanto non riescono a discostarsi dalle proprie convinzioni.
    Quando uno parla di My-Fi lo catalogo subito far parte (poverino) di quella categoria di persone che non sono ancora riuscite a trovare il loro posto nel mondo reale.
    Personalmente non riesco a unirmi ai ragionamenti assolutistici che vedo, sempre più sovente, serpeggiare nella rete. I crociati della risposta in frequenza ultralineare (che ormai qualsiasi integratino da due soldi produce) sembrano essere sempre meno numerosi ma incessantemente agguerriti.
    Una riproduzione audio non potrà mai neanche lontanamente approssimare l’evento realizzatosi, a suo tempo, in un determinato luogo, in un determinato spazio, e non per colpa del cosiddetto “impianto hifi”, ma per le enormi manipolazioni che il segnale reale subisce per essere catturato e contenuto nei supporti.
    Una volta ho conosciuto un omino che chiamavamo Gianfrancazzo (per distinguerlo da un altro con lo stesso nome), che non riusciva a capire queste cose semplici neppure con l’aiuto di disegni, diagrammi, curve.
    Esistono spiegazioni scientifiche. In rete sono stati scritte gigabite di pagine sulla questione. Magnifica la definizione Wiki sulla psicoacustica: “In molte applicazioni dell’acustica e dell’elaborazione del segnale sonoro diventa strettamente necessario conoscere come il suono viene percepito da un essere umano. Il suono, il cui stimolo acustico è composto da onde di pressione che si propagano attraverso l’aria, può essere misurato accuratamente tramite delle apparecchiature sofisticate. Tuttavia capire come queste onde vengano recepite e convertite in pensieri all’interno del nostro cervello non è affatto da sottovalutare: il suono è un segnale analogico continuo che (approssimando a zero il volume delle molecole d’aria) può teoricamente portare un infinito numero di informazioni (essendoci un infinito numero di frequenze portanti, ognuna contenente informazioni relative ad ampiezza e intensità). Individuare le caratteristiche peculiari della percezione uditiva permette agli scienziati ed agli ingegneri di concentrarsi, per l’analisi e la progettazione di strumenti e apparecchiature acustiche, sulle componenti realmente udibili. È importante sottolineare, inoltre, che ciò che “si sente” non è solamente una conseguenza di carattere fisiologico legata alla conformazione del nostro orecchio, ma comporta anche implicazioni psicologiche”… e aggiungo io: << di persone psicolabili, influenzabili, plasmabili e pronte a credere ai Maximi che volano ce ne sono tante…>>.

    Ad ogni modo penso che Marino abbia messo la foto del rospo per evidenziare una malattia in voga: la “rospite”. Colpisce chi non riesce ad ingoiare rospi. Chiaro che quello che ha messo in foto è veramente grosso. Quello a digerirlo non ci si riesce facilmente

    #3684
    StefanoStefano
    Partecipante

    Infatti…

    La domanda, che mi pongo da più di trent’anni (e che, con le tante esperienze fatte in questo lungo lasso di tempo, ha trovato risposte solo parziali), è sempre la stessa:

    FEDELTA’, MA FEDELTA’ A COSA?

    All’evento musicale dal vivo? No, perchè la tipologia (e la quantità) di suoni che si percepisce ai concerti non potrà mai essere riprodotta in un ambiente domestico e con un impianto stereo, per quanto buono, a meno che non si sia in grado di ricreare le stesse, identiche condizioni dell’evento live (e voglio proprio vedere come si fa, nel proprio salotto…)

    Senza contare che, tra i tantissimi concerti ai quali ho avuto la fortuna di assistere nella mia vita, ce ne sono stati parecchi in cui la qualità del suono era davvero scadente, vuoi per la pessima acustica del luogo, vuoi per l’incompetenza dei fonici e/o dei tecnici, vuoi per chissà quali altri motivi, ed in quei casi è meglio che la riproduzione dell’evento NON sia fedele all’originale.

    Fedeltà al tipo di suono che è stato inciso sul supporto? (che sia un CD, un LP o un nastro)?

    Ah certo, i “professori” sostengono apoditticamente che un impianto lineare, correttamente settato e installato secondo le sacre regole, DEVE restituire esattamente quello che c’è sul supporto, nulla di più e nulla di meno.

    Ma cosa ne sanno questi sapientoni di quello che c’è realmente inciso su un supporto?

    Hanno assistito di persona all’evento, hanno realizzato loro la registrazione, hanno curato loro i vari riversamenti, hanno creato loro il supporto finale?

    Conoscono le apparecchiature che sono state utilizzate per la creazione del master? Sanno quali e quante manipolazioni ha subìto il segnale prima di essere inciso?

    E ancora: dove sta scritto che le loro orecchie sono migliori di quelle degli altri?

    Potrei continuare all’infinito con le domande, ma preferisco impiegare il poco tempo a disposizione per godermi i miei imperfetti apparecchi, installati ad cazzum (che poi non è neanche vero, dal momento che le regole basilari di installazione le conosco anch’io) e ascoltati con le mie limitate e diseducate orecchie.

    Alla faccia loro, che perdono tempo e si rodono il fegato a polemizzare e litigare con tutti…

    Sempre IMHO, naturalmente…

    • Questa risposta è stata modificata 10 anni, 3 mesi fa da StefanoStefano.
    #3695
    MarinoMarino
    Partecipante

    non so quanti consigli ho dato ad utenti che vengono da altri lidi assolutamente gratuitamente (questo non è un negozio di ferramenta dove si vendono viti e lamiere zincate e/o verniciate… oppure coperchi e pentole a pressione di ogni tipo 🙂 🙂  ma una passione) quindi state tranquilli.

    Il consiglio principale per non aver bisogno di certi tecnici del ca**o…è stato di prendersi un compatto della Grundig degli anni 70 salvo problemi di varia natura tipo riparazioni non a regola d’arte… per risolvere tali problemi causato da guasti o papocchi fatti da altri… la persona che consiglio è Marco Cristadoro che si trova in questo forum Grundiglove e sa ripararli come li riparavano i tecnici dell’assistenza Grundig di un tempo.

    PS per i masochisti consiglio la ferramenta 🙂 🙂

    e come diceva Franco Califano “Tutto il resto è noia”

    #3697
    MarinoMarino
    Partecipante

    #3698
    pasgalpasgal
    Partecipante

    Marco mi ha messo a posto un rpc500 che ora va alla perdezione!

    Grande tecnico, vero tecnico.


    Cofondatore GRUNDIG love.org

    #3703
    StefanoStefano
    Partecipante

    Sì, d’accordo, ma non si parlava di myfi?

    Io ho detto (anzi, appena accennato) la mia, ma mi interessa sapere anche l’opinione di qualcun altro al riguardo… anche perchè ci conosciamo appena, quindi è il caso di approfondire, no?

    #3711
    RobertoRoberto
    Amministratore del forum

    IMHO: La fedeltà in assoluto non esiste.

    Il mio obiettivo è quello di arrivare ad ascoltare un risultato quanto più vicino al mio ideale di suono. Il tutto compatibilmente a quello che voglio spendere.

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