Quando espressi a Emilio di Audio Oasi il desiderio di entrare in possesso un giradischi “definitivo”, non avevo dubbi. Volevo un Dual e tra tutti, il DUAL 701.
Il lavoro di messa a punto, lubrificazione, modifica e “fine tuning” eseguito sull’apparecchio mi consente ora di dichiarare che la scelta è stata oltremodo vincente.
Come sapete uno degli scopi principali del nostro sito è quello di far valere il concetto sull’importanza nel riportare gli apparecchi allo stato originale. Il pensiero che ingegneri e progettisti del tempo fossero in grado di proporre dispositivi altamente performanti è fisso nella mia mente. Credo che difficilmente un progetto creato per poter ben funzionare possa essere superato con modifiche e trasformazioni. Riportare un apparecchio alle funzioni originarie ristabilendo valori e efficienze come da progetto è senza dubbio già garanzia di poter ascoltare ad un livello altissimo.
Quando parliamo di ripristino di un giradischi dobbiamo però considerare che ci troviamo di fronte ad un oggetto meccanico ed elettrico. Le problematiche da affrontare sono quindi molto più complesse rispetto ad altri componenti. Volendo un giradischi Dual “perfetto” nel funzionamento ho voluto quindi rivolgermi ad un appassionato che conoscesse molto bene questi apparecchi sia dal punto di vista tecnico che sonoro.
Per questa realizzazione ho voluto fidarmi delle buone referenze di altri appassionati, fare uno strappo alla regola ed affidarmi completamente alla sua esperienza.
Non ho voluto in nessun modo interferire con il suo lavoro. L’unica cosa che domandavo era di entrare in possesso di un oggetto ben suonante. Ho chiesto di utilizzare la sua esperienza per restituirmi un oggetto unico. Non ho voluto porre neppure problematiche dal punto di vista dei termini di consegna. Ho lasciato tutto il tempo necessario per procedere nel lavoro.
Ora sono in possesso di una macchina con più di quarant’anni sul groppone che sembra nuova di fabbrica.
Lasciando a Emilio “carta bianca” ho voluto liberare la sua creatività per farmi consegnare a lavoro ultimato un oggetto fuori dal comune. Anche dal punto di vista estetico il giradischi è spettacolare, a partire dalla scelta cromatica effettuata come il braccio nero opaco e il gruppo snodo cardanico in contrasto di tono (alluminio naturale lucidato e nero opaco). La scelta farà senza dubbio storcere il naso ai puristi. Devo però confessare che un giradischi Dual originale con cromatismi simili è già in mio possesso e presente sul mio Grundig XPC-6500 TP: trattasi di un Dual 491 A-RC . Questi giradischi a braccio nero erano costruiti soprattutto per essere montati sui compatti di pregio marchiati ITT.
Questo nuovo braccio a “doppia canna” a massa medio alta con snodo cardanico e contrappeso “maggiorato”, trasmette già a prima vista una sensazione di solidità e resistenza unica. L’utilizzo non fa che confermarne l’impressione.
Il lavoro effettuato da Emilio non è stato quello di effettuare un restauro “conservativo”. Il suo intervento “integrale” è stato concepito per mettere in rilievo le possibilità già “congenite” nel giradischi i cui limiti non sono dovuti di certo al progetto ma, principalmente, al contenimento dei costi di produzione.
Emilio, da grande appassionato della Casa tedesca ed esperto “restauratore”, ha lavorato in modo certosino smontando completamente il giradischi rimuovendo in seguito ogni traccia di grasso rinsecchito e impastato a causa della polvere agglomeratasi in ogni anfratto. La sporcizia è la prima causa di mal funzionamento motore, leveraggi e rinvii. Lo chassis messo a nudo è stato lavato perfettamente con detersivo neutro sgrassante e riportato allo splendore originario.
Il bel motore Direct Drive, pezzo forte di questa macchina, è stato completamente smontato e accuratamente revisionato. Alcuni condensatori, tra i quali quello principale sulla linea in ingresso da 470uf 63v, sono stati sostituiti. Il grosso rotore a magneti permanenti è stato anch’esso completamente smembrato. Sono state lubrificate con olio a media viscosità e lucidate tutte le parti soggette ad attrito (perni, bronzine etc), a garanzia di efficienza e silenziosità negli anni futuri.
Per il completo ripristino del giradischi, è stato necessario sostituire diversi pezzi: in particolare il fragile e rarissimo supporto centrale – realizzato in plastica – dell’asta di comando del “lift” e la “kurvenrad” gialla che creava qualche problema di “grip” a causa dei denti usurati. Sembra incredibile ma Emilio ne ha trovata e montata una nuova di fabbrica! Anche il malefico “steuerpimpel” è stato sostituito con un ricambio OEM.
E’ stato ricaricato completamente, previa accurata pulizia, il pistoncino “lift” che comanda la discesa del braccio, con “silicon oil 500.000 K” (viscosità altissima) per garantire una caduta smorzata della puntina sul disco.
Una particolare cura è stata dedicata ai collegamenti elettrici. Questi delicati componenti sono stati “aggiornati” per permettere la massima efficacia. Come avviene nei migliori e moderni TT di rango, è stata installata una “connection box” dove confluiscono direttamente i sottilissimi cavi provenienti dallo shell. Massa elettrica (terra) e massa di segnale (chassis, canna del braccio e schermo) sono state separate: schermo e IEC filtrata collegate alla terra elettrica di rete; i cavi di segnale con massa “aperta” da connettere al corrispondente morsetto GND GROUND del pre amplificatore o integrato. Anche in questo caso tutti i dettagli sono stati curati alla perfezione a partire dai collegamenti saldati con lega di stagno all’argento ai connettori RCA.
E’ stata bypassata la funzione muting – switch a linguette – caratteristica di tutti i Dual – al fine di evitare possibili induzioni di “rumore elettrico” evitando anche di esporre il segnale ad eventuali disturbi provocati dalla rete elettrica. È stata conservata quindi la sola funzione meccanica delle linguette che è il riferimento ‘0’ nella posizione della camma a riposo.
Come dicevamo, particolare cura è stata dedicata alla “connection box”. Questo componente riveste una importanza nevralgica per garantire la massima silenziosità elettrica. Nulla viene lasciato al caso: i collegamenti sono eseguiti da Emilio con esperienza e professionalità. La schermatura è stata curata particolarmente grazie ad una speciale connessione interna al telaio; ad una protezione in alluminio collocata sul fondo del mobile; alla canna del braccio ed allo shell. Diventa quindi indispensabile connettere con l’apposito cavetto nero di massa (fornito in dotazione insieme ai silenziosissimi cavi di segnale “Simply drive”) la banana nella boccola dorata del box e la forcella al corrispondente morsetto di massa predisposta nel pre – amplificatore dell’impianto Hi-Fi.
Anche l’adozione della presa d’ingresso IEC filtrata di SHAFFNER “medical grade” fornisce un valido contributo all’abbattimento dei disturbi sulla linea di segnale. Particolare cura è dedicata all’alimentazione di rete. Emilio fornisce di serie un cavo schermato di pregio “made in Audio Oasi”. Dalla vaschetta IEC, fino ad arrivare alla scatola di connessione che alimenta il trasformatore interno, viene utilizzato un ottimo cavo schermato.
Come da buona tradizione tedesca, del già ottimo isolamento meccanico dello chassis sono state sostituite le vecchie sospensioni sostituendole con un nuovo set di molle originali per Dual 701. Particolare attenzione è stata dedicata ai tamponi in gomma che sono stati trattati con vaselina per garantire silenziosità e prevenzione dalle fessurazioni dovute al logorio e del passare del tempo.
Il massivo piatto in pressofusione da 2,9 chilogrammi è stato sgrassato riverniciato e lucidato. Per ridurre l’effetto “campana”, attorno al rotore è stato applicato un grosso “o-ring smorzante”.
Pur cosciente che il braccio del Dual 701 è tra i migliori costruiti nella foresta nera, ho lasciato ad Emilio la possibilità di procedere alla sua modifica. Ho voluto dare estrema fiducia alla sua professionalità. L’istinto non mi ha tradito. Mi era stata assicurata l’efficacia dell’upgrade e, con il senno di poi, sono stato contento di averlo approvato: Emilio chiede sempre l’autorizzazione prima di agire nella modifica di un componente.
Il braccio è stato notevolmente modificato con l’adozione di una seconda canna installata al di sopra di quella originale ed attualizzato con una attraente verniciatura nera opaca. Per rendere omogeneo lo stile senza stravolgere nel complesso la logica è stato sostituito lo shell, utilizzando quello del Dual 704, scelto appositamente allo scopo di essere più adatto alla nuova veste cromatica. Il risultato finale porta nell’avere una “massa medio alta” che consente di montare anche pickup “Moving Coil” di elevata qualità. A tal fine è stato studiata una particolare modifica al contrappeso per renderlo leggermente più pesante rispetto allo standard. Il lavoro sul braccio è infatti uno dei punti di forza di Emilio. Attraverso l’applicazione interna di particolari elementi riesce ad ottenere il risultato voluto, senza però rinunciare al caratteristico smorzamento Dual.
E’ stato sostituito il plinto originale con un nuovo massiccio in legno di noce laccato satin che crea un gradevole contrasto con lo zoccolo nero sottostante.
Per garantire una rigidità in equilibrio al progetto complessivo, sono state applicate alla base due traverse in alluminio ed un elemento massivo circolare in acciaio amagnetico da 350 grammi con funzione di stabilizzazione dell’apparecchio. Il tutto poggia su 4 particolari piedini in alluminio massiccio che contribuiscono a disaccoppiare ulteriormente il deck dalla base di appoggio. Gli appoggi sono già regolati e perfettamente “in bolla”. Il giradischi è stato consegnato corredato da una nuova cappa in plexi crystal non incernierata, da rimuovere in fase di ascolto.
Alla consegna e a macchina riassemblata e tarata è stato condotto un lungo test d’ascolto utilizzando la testina ACUTEX 412 STR
Non ci sono dubbi che il Dual 701 abbia lasciato un segno nella storia audio tedesca. Non voglio qui recensire l’apparecchio. Esistono in rete numerosi articoli che ne decretano pregi e onori. Vorrei invece sottolineare le differenze che ho riscontrato tra i miei due apparecchi Dual 701: uno non trasformato e l’altro upgradato da Audio Oasi. Non vi nascondo che inconsciamente avrei sperato che le differenze non ci fossero o fossero talmente minime da essere poco riguardevoli. Non è così: l’upgrade fatto da Emilio porta il giradischi modificato ad essere di gran lunga preferibile al modello originale.
Il Dual 701 con il quale ho fatto il confronto è un esemplare acquistato in Italia e fatto completamente revisionare in un centro specializzato Dual di Milano da personale preparato. E’ stato perciò esaminato, verificato e correttamente lubrificato e tarato. Monta originalmente di testina Shure V15 III. I cavi di collegamento sono quelli standard.
Al fine di evitare illogiche polemiche relative ad interazioni “particolari” con apparecchi Grundig, ho utilizzato per la prova un amplificatore super partes: l’integrato più venduto al mondo NAD 3020 nella sua verione “b” con i controlli di tono. Casse utilizzate: Grundig Box professional 850a e Audiorama 8000.
Il Dual 701, abbinato al NAD 3020, ha consentito già nel mondo a numerosissimi appassionati l’ascolto della musica in modo corretto e appagante, ottenendo risultati di elevato livello con una spesa non eccessiva grazie anche ad una facilità di gestione e di settaggio molto particolare dovuta alla facilità di sostituzione delle testine con i supporti TK(xx) (vi rimando agli articoli specifici di Luca Righi “Supercolor”).
E’ abbastanza noto come questi giradischi siano molto performanti in abbinamento alle testine Shure. In particolare il 701 veniva venduto con la famosissima Shure V15 III dalle doti musicali ben conosciute. Sono state invece più volte rimarcate problematiche ad interfacciarsi con altre marche. Vengono infatti sollevate da più parti criticità relative all’asciuttezza del suono con punte di aridità che, pur se compensata dalle doti eccezionali del giradischi, genera la cosiddetta “fatica d’ascolto”. Il Dual 701 è stato uno dei più apprezzati e venduti giradischi tedeschi.
E’ stato quindi facile per me poter fare un confronto diretto tra i giradischi avendone già un altro.
La prima sensazione che scaturisce dal confronto tra il modello originale e quello Audio Oasi è il maggior senso di trasparenza che lascia percepire il giradischi modificato da Emilio. E’ facilmente riscontrabile anche una maggior dolcezza nel suo suono riprodotto. Ciò può sembrare strano. Sovente maggior trasparenza significa più dettaglio e quindi maggior fatica d’ascolto. Non è invece quello che ho riscontrato ascoltando il modello “upgradato” da Emilio. Se si potesse misurare il tasso di musicalità l’Audio Oasi è parecchio superiore al modello standard e, di conseguenza, maggiormente godibile.
Le modifche hanno in qualche modo aumentato lo spessore armonico della timbrica che non ha più quelle tracce di esilità evidenziate nel modello standard. Sono migliorate la rotondità e la plasticità del suono e con esse, l’immagine sonora molto più ferma e messa a fuoco. Anche le gamme di frequenza, pur sempre improntate alla estrema eleganza del suono raffigurato, sono ricostruite in modo più veritiero e naturale. Il tutto, e qui viene il bello, senza scalfire la capacità di tracciabilità, da sempre una delle maggior prerogative del DUAL 701: un giradischi che fa i miracoli donando sensazioni di ariosità unite all’estrema precisione teutonica.
Il DUAL 701 Up graded by Audio Oasi ha conservato pressoché intatte le qualità del progenitore arricchendole però di un suono più completo e equilibrato, ancor più soddisfacente. Sembrava impossibile arrivare a tanto per un sistema di questa già enorme levatura.
E’ stato un gesto audace mettere mano ad un apparecchio con così tanti anni di carriera e con moltissimi affezionati estimatori pronti ad azzannare, ma evidentemente andava osato. Ha avuto ragione Emilio.
Roberto
Ora me lo salvo in pdf e questa sera so cosa leggere!!
Ottimo articolo, molto equilibrato da parte di Roberto : so di non fargli torto se riferisco qui un suo commento che dice tutto sulla qualità di questa sorgente: “Se in questi ultimi anni avessi saputo che era possibile raggiungere questa assoluta qualità di riprodizione con il vinile non avrei comprato un solo CD”. Direi che questo dice tutto. Approfitto di quedta sede per invitare Roberto a fare una recensione della Acutex nella discussione presente nel forum. Complimenti ad Emilio per i risultati raggiunti.
Spettacolo
Ciao Roberto, che strano l’interno di questo giradischi…bellissimo.
Per quanto riguarda il nad…hai avuto la possibilità di metterlo a confronto con un Pioneer a400 ? ciao Roberto
Ciao valeryo, non ho avuto modo di fare confronti diretti con il Pioneer a400. Devo dire che il NAD
3020b è un signor integrato. Non è un caso il fatto di essere diventato l’amplificatore più venduto al mondo.
Ciao Roberto,
ho un Dual 1019 da restaurare…come posso contattare, il signore Emilio di Audio Oasi?
Grazie
Questa la sua email: emilio190@libero.it
Grazie! Gentilissimo e…velocissimo!
Spero di ripristinare al meglio della sua forma il 1019, così da metterlo operativo con gli altri miei puleggia (Thorens TD124 e Garrard 401).
A questo punto però sei obbligato, una volta rimesso in sesto il 1019 scrivere le tue impressioni su questi tre storici giradischi su questo forum….attendiamo con trepidazione.
Ciao supercolor, non sono molto pratico nel descrivere le mie impressioni, poi i tre giradischi, avranno bracci e testine diverse e comunque ci vorrà del tempo (parecchio…).
Ma vedrò di combinare…
Luigi