1° TAPPA: THE LOOK OF LOVE: THE BURT BACHARACH COLLECTION
Burt Bacharach è ritenuto uno dei più grandi compositori di musica leggera della seconda metà del ventesimo secolo: il suo binomio con il paroliere Hal David ha dato vita ad una miriade di composizioni che sono diventate degli “instant classic” nel campo dell’easy listening, definite da molti critici “sinfonie di tre minuti”.
Miriadi di artisti si sono cimentati nell’interpretare le sue canzoni, anche se la maggioranza di noi conosce le versioni della cantante cosiddetta “ufficiale” di Burt Bacharach, ovvero Dionne Warwick: molti jazzisti hanno reinterpretato la sua musica.
Questo viaggio attraverso la grande produzione musicale del binomio Bacharach-David si sofferma su tre album che la magnificano in modo particolare.
Il primo dei tre album che pongo alla Vs. attenzione in realtà è una raccolta dei suoi successi, diversa da tutte le altre per motivi che esporrò a breve; nella seconda tappa prenderò in esame un CD di uno dei più grandi pianisti Jazz viventi McCoy Tyner, che nel 1997 fece uscire un CD dove reinterpretava alcune composizioni di Bacharach con il supporto del suo trio e di una orchestra sinfonica (con i risultati che potete comunque immaginare). La terza opera è un album del 1966 dove un altro gigante del jazz, Stan Getz, reinterpreta con la sua impareggiabile arte le melodie di Bacharach.
Questo articolo si limita quindi a porre alla Vs. attenzione una raccolta di successi, fra le decine che sono uscite, diversa da tutte le altre per almeno sei motivi che vederemo tra poco.
Per non perdersi e non sbagliare ecco qui il link
La prima caratteristica che la rende speciale è che non si limita a 12-13 brani scelti fra i più famosi di Bacharach degli anni ’60 e primi anni ’70, come accade nel 95% dei casi, ma abbraccia l’intero arco della sua produzione musicale, che spazia dalla fine degli anni ’50 fino ai primi anni’ 2000, non a caso è quindi composta da 2 CD con 25 canzoni l’uno per un totale di 50; difficile trovare una hit dimenticata da questa raccolta…
La seconda caratteristica che la rende assolutamente speciale già al primo ascolto, è che tale vastità di successi vi farà scoprire che alcune canzoni famosissime che conoscevamo da sempre, in realtà erano state scritte da un giovane Burt Bacharach e non lo sapevamo: per fare solo due esempi, vi dicono niente Magic Moments di Perry Como e Tower of Strengths cantata in Italia da Adriano Celentano nell’anno di grazia 1962 (se non altro perchè è l’anno di nascita dello scrivente) col nome di “Stai lontana da me”.
Ecco qui l’imperdibile video (a colori!!! – In colour!!!)
Negli USA era cantata da Gene McDaniels. Altri titoli che forse non tutti sapevano essere firmati da Bacharach compresi in questa raccolta sono le colonne sonore di due film “L’uomo che uccise Liberty Valance” – un classicissimo western – cantata da un Gene Pitney in splendida forma – e la più recente “Arthur’s theme” del 1981 cantata da Christopher Cross (colonna sonora di “Arturo” commedia sofisticata interpretata dall’inglese Dudley Moore e Liza Minnelli). Il film vinse l’oscar nel 1982 per la migliore canzone originale (ma guarda un po’….)
Parlando di colonne sonore ovviamente non possono mancare altri due pezzi leggendari come “Raindrops Keeps falling on my Head” cantata da B.J. Thomas in Butch Cassidy del 1969 e Casino Royale, colonna sonora dell’omonimo film del 1967, parodia della serie di 007, suonato da un altro campione della musica lounge, ovvero Herb Alpert e la sua tromba (è quello che ha scritto ed interpretato la sigla della trasmissione radiofonica “La domenica Sportiva” che andava in onda sul secondo canale radio subito dopo “Tutto il calcio minuto per minuto”). Magari qualcuno di voi ascoltando tutta la raccolta ne scoprirà sicuramente delle altre.
Terza caratteristica che rende questa raccolta unica è la scelta deliberata di proporre alcuni dei classicissimi di Bacharach non nella solita versione interpretata da Dionne Warwick (che comunque le ha reincise tutte) ma sovente nella versione originale destinata ad altri cantanti/gruppi. Tra queste ci sono perle bellissime come le due canzoni affidate alla indimenticabile cantante inglese Dusty Springfield, che cantò per prima quella che è la title-track della raccolta, la celeberrima “The look of Love” versione originale inserita nella colonna sonora del film già citato Casinò Royale e “Wishin and Hoping”. Altre perle sono il titolo “Wives and lovers”, qui cantato da Jack Jones, cantante a me sconosciuto, ma la interpreta veramente benissimo, ed altre due canzoni che conoscono anche i sassi cantate dalla Warwick, qui interpretate in modo differente ma altrettanto efficace, per non dire rilucente da cantanti diversi.
La prima delle due è “(They long to be) Close to you” interpretata dai Carpenters, la seconda è “This girl’s in love with you” versione femminile di “This guy’s in love with you”, perchè cantata in modo direi sublime da Petula Clark; e qui ci scappa il link su youtube, perchè anche attraverso il computer, dà una idea di quale brividi proverete ascoltandola attraverso la trasparenza dei nostri amati impianti Grundig:
Altra canzone in una interpretazione meno conosciuta di Dionne Warwick, ma non per questo meno bella è “What the world needs now is love” qui cantata da una biondina americana tipicamente Wasp (White anglo-saxon protestant, sembra uscita dal coro che accompagnava l’orchestra di Ray Conniff, tipico entertainer dell’American way of life degli anni ’60), ovvero Jackie DeShannon.
Quarta caratteristica che rende speciale questa raccolta è che permette di scoprire alcune canzoni che comunque erano rimaste praticamente sconosciute in Italia: tra queste vorrei citare una canzone quasi soul come “I wake up crying”( mi sveglio piangendo – se non è un titolo blues questo!), qui cantata da Chuck Jackson, ma io vi tornerò a parlare di questa canzone in un prossimo articolo, quando mi dedicherò ad un album di splendide cover di Tom Jones.
Quinta caratteristica è che comunque gli altri classici cantati nella versione canonica di Dionne Warwick ci sono tutti, a partire da “I’ll never fall in love again” per arrivare a “That’s friends are for” (che Bacharach scrisse insieme a Michael Jackson).
Sesta caratteristica, last but not least, è che praticamente tutte le canzoni sono state trasferite su CD in modo sublime dalla casa discografica Rhino Records: indipendentemente dalla qualità di registrazione originale, in tutte sono presenti informazioni sull’ambienza in grande quantità; questa raccolta è un vero spettacolo per le nostre orecchie (soprattutto se hanno la fortuna di ascoltarle attraverso apparecchi Grundig); ci sono un sacco di titoli che potrete usare come test per la trasparenza del Vs. impianto.
A questo proposito non si possono tacere:
- a) Magic Moments di Perry Como
- b) Baby it’s you – The Shyrelles: lasciatemi dire due parole per questo titolo: sembra inciso con un registratore amatoriale, ma ascoltandolo sarete scaraventati (è davvero il caso di dirlo) in una sala da concerto vuota negli anni ’60, per il tipico riverbero che veniva usato all’epoca.
- c) (The man who shot) Liberty Valance – Gene Pitney
- d) I’ll never fall in love again – Dionne Warwick
- e) The look of Love – Dusty Springfield
- f) Wives and Lovers – Jack Jones
- g) la già citata per altri meriti “This girl’s in love with you” di Petula Clark, incisione così trasparente che vi sembrerà di vedere la sua ugola.
Come avrete capito, leggendo (neanche tanto) fra le righe, adoro la musica di Burt Bacharach, ma ritengo che chiunque abbia apprezzato alcune delle sue canzoni non potrà che apprezzare totalmente questa raccolta. Inoltre, pur facendo la premessa che bisogna comprare le opere con un alto contenuto artistico e non altre solamente perchè sono incise bene, sarete d’accordo con me che se si è di fronte ad un’opera con alto contenuto artistico, per di più incisa, bene è il massimo.
Ribadisco che per incisa bene in questo caso si intende trasferimenti su CD che riportano in modo fedele le scelte degli ingegneri del suono dell’epoca, anche se a volte le incisioni in sé e per sé non sono eccezionali. Finisce qui questa prima tappa, come detto all’inizio, le prossime due tappe riguarderanno opere di jazzisti (in questo caso strumentisti) che hanno reinterpretato la musica di Bacharach, ed allora vi voglio dare un assaggio in anteprima di cosa succede quando un grande nel jazz, in questo caso la più grande cantante jazz che abbia mai calcato le scene, si cimenta in questo compito: signore e signori, Ella Fitzgerald canta dal vivo, dal Montreux Jazz Festival Jazz del 1969 “This girl’s in love with you”.
P.S.I.M.H.O. inutile fare confronti o classifiche con le versioni di Petula Clark o Dionne Warwick, sono tre splendide interpretazioni, ognuna eccezionale per motivi suoi.
Accidenti Luca che grande Prima Tappa… già con questa il mio portafogli potrebbe alleggerirsi di non poco, temo per le altre tappe. Sei un grande conoscitore, complimenti sinceri.
Mi associo pienamente, fra l’altro amo Bacharach.