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Dual 1229 Extreme

Dual 1229 Extreme – Up graded by Audio oasi

Dual 1229 Extreme

Carissimi amici appassionati,

l’articolo riguarda una delle mie migliori reinterpretazioni in chiave tecnica di una ottimizzazione volta ad attualizzare uno dei migliori giradischi prodotti dalla casa tedesca per l’uso domestico. L’oggetto è una delle macchine da musica più acclamate nella storia della riproduzione musicale. Steve Hoffman, grande esperto di riproduzione analogica, recentemente, ha incluso il Dual 1229 tra i 10 migliori giradischi di ogni tempo.

Il “piccolo” table teutonico si è preso il lusso di competere ad armi pari con oggetti del calibro e del costo di un Thorens TD 124, uscendone sempre a testa alta.

Qual è il segreto di questo inossidabile lettore ? E’ presto detto. Una eccellente costruzione generale di base che non indulge ad inutili preziosismi ma punta dritto alla sostanza delle cose. Elemento fondamentale  è lo splendido braccio in sospensione cardanica su 4 microcuscinetti a sfere di precisione, imitato in seguito da altri costruttori. Altro elemento di indubbia eccellenza costruttiva è il massiccio piatto che contribuisce nel far ottenere valori bassissimi di wow & flutter. Insomma la sensazione di solidità e consistenza che l’oggetto trasmette già al primo contatto visivo è palese e l’uso, piacevole e intuitivo, non fa che confermarla.

Particolare del nuovo braccio a “doppia canna” a massa medio alta

Particolare del nuovo braccio a “doppia canna” a massa medio alta

L’idea di partenza, come sempre, non è quella di un restauro “conservativo” ma piuttosto un intervento globale che esalti – grazie alle attuali e aggiornate tecniche di lavorazione – le possibilità inespresse comunque già insite nell’oggetto, pur senza snaturarlo.

Che senso avrebbe, infatti, riportare alle condizioni d’origine una macchina del 1972 quando, con accorti interventi di aggiornamento e ottimizzazione, possiamo dargli la possibilità di esprimersi ben oltre i limiti originari ?

Come grande appassionato della Casa tedesca, prima che “restauratore”, sono felice di condividere qualche nota a dettaglio dei lavori svolti con alcune raccomandazioni per un corretto utilizzo della macchina.

 Cominciamo, quindi.

La prima cosa da fare in questi casi, volenti o nolenti, è quella di “smembrare” letteralmente l’oggetto. Se volete eliminare tracce di grasso secco, polvere accumulatasi ovunque nel tempo, che ostacola il corretto funzionamento di leveraggi e rinvii, non esiste alternativa. Lo chassis “nudo” è Dual 1229stato lavato con acqua e detersivo neutro sgrassante con una spazzola morbida, asciugato con cura con pelle sintetica e trattato con polish protettivo. E’ iniziato quindi il riassemblaggio dalla sezione snodo braccio e antiskating. Break quindi per proseguire con il bel motore a 4 poli, altro pezzo forte di questa macchina. L’intervento anche qui deve essere radicale, Il motore va disassemblato e pulito con la massima cura. Le bronzine vanno lucidate a specchio con apposita pasta così come i perni che ruotano in esse.

Motore appena revisionato

Motore appena revisionato

La lubrificazione finale – prima del riassemblaggio – va eseguita con olio a media viscosità. Tutto ciò è necessario se volete un motore efficiente e silenzioso per anni. Preferisco usare olio lubrificante per tutte le parti, braccio escluso (olio per cambio motore CASTROL rosso a media viscosità, appena adesivo) non grasso che tende ad essiccarsi rapidamente (bloccando i meccanismi anziché agevolarne il movimento) e, soprattutto, a raccogliere polvere ed impastarsi.

Rimontato il motore si passa ai collegamenti elettrici che, a mio parere, vanno aggiornati per permettere a braccio e pick up di dare il massimo.

Il primo passo è quello di installare una “connection box” dove confluiscono direttamente i sottilissimi cavi provenienti dal braccio.
Massa elettrica (terra) e massa di segnale (chassis e schermo) sono state separate, con il guscio del motore collegato alla terra Dual 1229 connection boxelettrica di rete mentre i cavi di segnale sono stati saldati con stagno all’argento ai connettori RCA preistallati nel piccolo box, bypassando il rudimentale mute – switch a linguette Dual che introduce rumore elettrico e disturbi.

Il box di cui sopra è schermato grazie ad una connessione interna, collegata al telaio, ad uno schermo in alluminio sul fondo del mobile ed alla canna del braccio.   E’ tassativo quindi connettere con l’apposito cavetto nero di massa, (fornito in dotazione insieme agli eccellenti cavi di segnale simply drive) la banana nella boccolina dorata presente nel box e la forcella al corrispondente morsetto GND GROUND del vostro PRE o INTEGRATO, per chiudere il circuito di massa e ottenere il massimo silenziamento elettrico possibile. Anche l’adozione della presa d’ingresso IEC filtrata di SHAFFNER “medical grade” dà il suo contributo per l’abbattimento dei disturbi sulla linea di segnale. L’alimentazione di rete viene inoltre fornita da un ottimo cavo schermato. Dalla IEC in poi e fino al box di connessione dello chassis viene utilizzato sempre e solo del cavo schermato (in BLU nella foto).

Tornando alla meccanica, ho adottato sospensioni meno rigide delle originali, montando il set di molle autocentranti e gommini del Dual 1228, concepiti in modo più moderno e con “corsa” appena più lunga. Ai più accorti non sarà sfuggita  la “semplificazione” meccanica attuata sui cinematismi. In pratica, grazie all’eliminazione della funzione “multiplay”, il nuovo 1229 ha perso qualche rinvio e qualche molla non più indispensabile. Attorno alla corona interna del piatto, totalmente sgrassato e lucidato, è stato applicato un grosso o – ring con funzione di smorzamento, per ridurre l’effetto “campana” tipico dei piatti meno recenti.

Dual 1229 Extreme - Meccanica

Dual 1229 Extreme – Meccanica

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Il braccio è stato notevolmente modificato con l’adozione di una seconda canna incollata su quella originale ed attualizzato con una attraente verniciatura nera opaca. Ne risulta una massa medio alta che consente di montare anche pickup MC di grande pregio. Anche il contrappeso (derivato dall’eccellente dispositivo a doppio smorzamento del Dual 1249) di conseguenza, è più pesante di quello standard, grazie ad alcuni elementi circolari applicati sul retro.

Dual 1229 Extreme

Un accenno – per concludere – al grande lavoro sostenuto dall’amico artigiano Ruggero, che ringrazio, per realizzare il nuovo splendido massivo plinto in legno interamente laccato in bianco che crea un gradevole contrasto con lo chassis ed il nuovo braccio nero. Al sandwich di materiali che costituiscono la nuova base, dello spessore di 12 mm, rivestita in nappa di ecopelle color antracite, sono state applicate 2 traverse di irrigidimento in alluminio ed un elemento massivo circolare in acciaio amagnetico da 750 gr che stabilizza il dispositivo, abbassando drasticamente il baricentro. Il tutto poggia su 4 piedi in alluminio torniti dal pieno

Dual 1229 Extreme

Particolare della base del plinto, disaccoppiata elasticamente dallo stesso grazie ad elementi di neoprene, delle barre in alluminio e dall’elemento massivo circolare descritto nel testo.

 A macchina riassemblata e tarata è stato condotto un lungo test d’ascolto, con una selezione dei miei LP preferiti, una SHURE V15 III una M97 XE ed una Audio Technica AT-OC9 che ha dato esiti estremamente lusinghieri.

Sostituita la lampada dello stroboscopio, pronto per l’inserimento del piatto sulla sua sede

Sostituita la lampada dello stroboscopio, pronto per l’inserimento del piatto sulla sua sede

Spero che queste note siano state di vostro gradimento. Le foto possono solo dare un’idea approssimativa del lungo e certosino lavoro svolto, dell’impegno profuso e, soprattutto, del risultato finale ottenuto. Con una somma contenuta, entrate in possesso di un lettore analogico definitivo che per anni non vi darà alcun problema, regalandovi solo puro piacere d’ascolto.

Buon divertimento

Emilio

Up graded by Audio oasi

audiooasi@gmail.com

6 Comments

  1. Che dire..un articolo molto interessante…2 considerazioni…io amante del vintage..ho auto e moto d epoca..cerco sempre l originalita’..cercando di recuperare più pezzi originali dell epoca..e restaurando l oggetto come mamma l ha fatto..Ma c’e’ un altra considerazione da fare..questo mio discorso può valere su un oggetto composto da circuito elettronici ecc?in questo campo sono stati fatto passi da gigante..apportando diverse migliorie..per cui in conclusione sono favorevole all upgrade..mi avete fatto venire voglia anche a me…heheh

  2. Mio parere:
    Il lavoro di Emilio non stravolge il progetto originario di Dual, anzi esalta la bontà di questi giradischi. Infatti, viene da chiedersi come mai Emilio abbia scelto proprio Dual per i suoi lavori. Evidentemete Dual dimostra nei fatti di essere un valido strumento d’ascolto ancora al giorno d’oggi.
    Il lavoro di schermatura effettuato, la separazione della massa elettrica, l’eliminazione dei leveraggi inutili legati agli automatismi impiegati per le letture multi disco, fanno parte di un tuning soft.
    Il cablaggio del braccio non viene in nessun modo alterato. I cavi di segnale rimangono esattamente gli originali. Il segnale quindi parte dalla puntina per raggiungere la connection box. I cavi elettrici che servono per far girare il motore sono stati sostituiti utilizzando criteri moderni non disponibili ai tempi e scelti tra i migliori.
    Diciamo quindi che se vengono rispettati i criteri legati alla capacitanza il giradischi mantiene le medesime caratteristiche dell’originale e, equipaggiato con una buona testina e abbinato ad un amplificatore con uno stadio phono egregio restituisce tutto quanto è inciso nel solco senza aggiungere ne togliere nulla.
    Personalmente ho commissionato un Dual 701 è potrò verificare personalmente la bontà del lavoro. Mi arriverà a gennaio del 2015 e procederò ad una recensione dettagliata. Non ho voluto l’irrobustimento del braccio. Il mio sarà esattamente come progettato da Dual, anche perchè non ho nessuna intenzione di utilizzare testine MC ma esclusivamente Shure. Come sempre mi piace parlare a ragion veduta e non per stereotipi o per partito preso. Tenete conto che in rete c’è gente che dice che per poter godere appieno del suono di alcuni giradischi occorre sfilare di “un po’”  lo stilo e togliere una vite dalla testina 😀 , tenere il centratore del 45 giri nell’alloggiamento, incollare il cerchietto del MAT con il Bostik e altre particolarità che al momento non ricordo ma di sicuro altrettanto esilaranti.
    Ci sono diversi modi per poter ascoltare male un giradischi fatto bene di suo. Una maniera è passargli sopra con la macchina. Un’altra è non fissare bene la testina e tenere sfilata la puntina. Ma si sa che dai venditori di castagne non puoi andare a comprare il caviale.
    Gli accorgimenti utilizzati da Emilio sono spiegati nei dettagli, documentati fotograficamente e resi pubblici senza fumosità o aloni di mistero. Chiunque decide di farsi fare l’upgrade lo fa a ragion veduta.

  3. Un Eccezionale up-grade , complimenti , un lavoro a regola d’arte e un ‘estetica perfetta !!!

  4. Dal punto di vista estetico niente da dire, molto bello.
    Dal punto di vista acustico invece nutro dei dubbi che possa migliorare un progetto originale dei tecnici dual. Abbiamo potuto constatare che i vecchi apparecchi Grundig suonano meglio di quelli attuali, e senza modifiche, anzi…. Naturalmente va sentito, senza pregiudizi. Se ci sarà l’occasione. Piuttosto una domanda: l’olio castrol lo metti anche nella main cam, cioè la corona gialla dell’automatismo?

  5. Ti ringrazio per l’apprezzamento. E’ un Dual non un Grundig, nel senso che è – a tutti gli effetti – un oggetto puramente meccanico e come tale migliorabile. Gli elementi di base ci sono tutti, il mio è solo un lavoro di rifinitura che produce risultati apprezzabili, non snatura l’oggetto. Ti confermo che anche la main cam è lubrificata con olio lievemente adesivo.

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