Home › Forum › Discussioni › Discussioni Audio › BRACCIO A "S" O DIRITTO ? + LOUDNESS
- Questo topic ha 13 risposte, 8 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni fa da maxrom.
-
AutorePost
-
6 Novembre 2014 alle 21:40 #6113ThomasPartecipante
Ho trovato su un numero di Suono del 1977 una pubblicità della Dual ed un articolo che tratta del Loudness , a mio avviso, di particolare interesse.
Personalmente ho sempre preferito la presenza nei compatti Grundig di giradischi Dual con braccio diritto anziché a “S” e trovare questa pubblicità mi ha fatto particolare piacere.
Qui troverete il pensiero degli Ingegneri della Dual in merito e voglio condividerla con voi e sapere cosa ne pensate.
Il secondo articolo, sempre da Suono del 1977, è di Marco Marinacci.
Non sono un tecnico per cui lascio a chi ne sa più di me la lettura in dettaglio dell’articolo ma “in sostanza” il Loudness , secondo l’autore, ha una sua precisa funzione e non rappresenta in alcun modo una limitazione alla fedeltà della riproduzione anzi : “sbagliano coloro che affermano che la risposta dell’amplificatore deve essere assolutamente e sempre lineare deplorando l’uso dei controlli di tono”. Mi piacerebbe avere il vostro punto di vista considerato che ci sono orientamenti diversi ma qui, a mio avviso, il ragionamento è più completo e tiene in considerazione anche l’ambiente di ascolto … non secondario….. non credete ?
Da non perdere anche l’articolo finale :” e quando il loudness non c’è ” dove viene usato un Radford HD-250 .7 Novembre 2014 alle 10:18 #6170StefanoPartecipanteRicordo bene questo articolo, all’epoca – nonostante la “tenera età” – non mi perdevo un numero di Suono e Stereoplay.
Cosa posso dirti?
La compensazione fisiologica del volume (cioè il CONTOUR, poi chiamato LOUDNESS) è stata creata all’unico scopo di compensare le carenze uditive che si producono agli estremi della banda audio (soprattutto sulle basse frequenze) quando si ascolta a bassi volumi, e questo è noto.
Per tale motivo, l’azione del loudness – se progettato correttamente – è inversamente proporzionale alla rotazione della manopola del volume, fino ad azzerarsi a volumi vicini al massimo, o comunque superiori al 50%.
Questo comporta una certa dose di approssimazione, dal momento che la pressione sonora – come sappiamo bene – non dipende solo dalla posizione della manopola del volume, ma anche e soprattutto dalla sensibilità dei diffusori e dalla forma ed estensione dell’ambiente di ascolto.
Non dimentichiamo poi che ad influenzare il risultato finale concorre anche – e non poco – la qualità del supporto e di tutta la catena a monte.
A mio parere, bisogna valutare caso per caso l’opportunità di utilizzo di tale comando, senza cadere nelle solite, stucchevoli, sterili, disgustose polemiche create ad hoc dai soliti “professoroni” arroganti, in primis quelli che conosciamo bene (ma non solo).
Va da sè che io, pur amando ed apprezzando ugualmente gli apparecchi con loudness fisso, la cui unica limitazione è rappresentata da una minore versatilità, preferisco SEMPRE che il loudness sia inseribile/disinseribile, proprio perchè voglio essere libero di scegliere (esempio: ascolto di musica notturna a bassissimo volume e poca voglia di usare la cuffia).
P.S. Nelle buone radio a valvole tedesche degli anni ’50 e inizio anni ’60 (cioè quelle che mi diletto a restaurare), il CONTOUR era sempre presente di default, a volte anche collegato al comando CAV (controllo automatico del volume).
7 Novembre 2014 alle 10:41 #6171StefanoPartecipantePer quanto riguarda i bracci dei giradischi, personalmente non ho mai preso posizione per una teoria o per l’altra.
Ho conosciuto bracci dritti meravigliosi, e bracci ad S altrettanto buoni, ma anche viceversa.
Secondo me, non è la forma del braccio che conta, ma la sua corretta geometria, oltre alla qualità ed al tipo dei materiali impiegati.
In quella pubblicità, Dual tesse le lodi del braccio dritto a scapito della forma ad S, ma la stessa Dual di bracci ad S ne ha poi prodotti parecchi, quindi…
7 Novembre 2014 alle 11:03 #6172MarcogapAmministratore del forumGrande Thomas
grazie per gli articoli davvero esaustivi. Aggiungo solo che circa il loudness avevo precedentemente fatto un articolo (parecchio tempo fa) molto meno dettagliati di questo. Il tutto si può definire in due parole, con il discorso rapportato alla “deficienza dell orecchio umano” (nessuno si senta offeso, è un termine scientifico), per il quale a bassissimo volume abbiamo una percezione molto più alta per i toni medi che non per i bassi o alti. Il loudness non fa altro che esaltare queste ultime due gamme di frequenza, per restituire un suono “piatto” anche a basso volume. Non a caso lo stesso è applicato sulla presa fisiologica del potenziometro del volume (60%). Quindi man mano che si alza l intervento è sempre più inferiore, fino ad annullarsi dal 60% in poi. Poi ci sono vari “guadagni” sul luodness, ma questo è un discorso caratterizzato dalle decisione delle varie case costruttrici.
marco
7 Novembre 2014 alle 18:31 #6174pasgalPartecipanteGrazie Thomas!
I miei apparecchi hanno il loudness disinseribile ma è come se non lo fosse, essendo dei Grundig funziona alla meraviglia il loudness.
Sul mio RTV 1020 si chiama ancora Contour 🙂
Cofondatore GRUNDIG love.org7 Novembre 2014 alle 21:17 #6175RobertoAmministratore del forumUn grande conoscitore della questione è il nostro caro Vincenzo. Abbiamo avuto sull’argomento una serie di disquisizioni telefoniche ed epistolari sull’importanza di poter ascoltare a livelli di volume adatti alle nostre abitazioni la nostra musica preferita in modo piacevole e reale. Vincenzo mi ha anche fornito degli stralci di trattati pubblicati da riviste del settore che, ai tempi, consigliavano proprio apparecchi con la possibilità di eseguire correzioni dei toni.
Gli scritti postati da Thomas, ed altri dedicati all’importanza di questo “accessorio” erano abbastanza frequenti nelle riviste audio del tempo. Avevo postato tempo fa, in un forum minore, un facile quanto interessante articolo realizzato da un vero esperto dell’Alta Fedeltà: Quirino Cieri,
L’articolo, scritto in forma semplice, adatto quindi sia a me che a tutti i frequentatori di quel forum, sintetizzava nei concetti principali il più profondo scritto postato da Roberto Thomas.
Capisco che non è facile addentrarsi nei meandri della fisiologia umana, né tantomeno comprendere le curve Fletcher-Munson.
In quel forum non ci fu una grande accoglienza della teoria. L’articolo non fu letto (spero) o oppure (più grave) non fu compreso. Chi però vuole e desidera capire come noi percepiamo i suoni ed è appassionato di HiFi sarebbe opportuno che almeno ci provi a leggerlo.
La forza di Grundig è stata quella di riuscire ad abbinare le proprie apparecchiature a diffusori studiati appositamente per sposarsi alla perfezione. Grundig non sbagliava consigliando nei propri manuali d’uso di tenere inserito il loudness. Era infatti già previsto che un compatto Studio fosse posizionato in un appartamento e ascoltato ai livelli di potenza adatti. La piacevolezza di ascolto era quindi già stata considerata.
Quello che può essere erratamente considerato un “trucco” eufonico non è nient’altro che l’abile applicazione dello studio di bravi ingegneri per riprodurre in modo adeguato l’evento registrato. Chiaramente con una certa approssimazione in quanto nessun impianto può riprodurre la realtà.
Quindi, chiunque goda nel vedere sul proprio amplificatore i tasti loudness disinseriti e i controlli di tono “in bolla” con lo zero assoluto disegnato sullo chassis, si goda visivamente il proprio impianto e lo senta pure suonare così.
Chi invece vuol poter ascoltare con piacere il proprio impianto riproducendo la musica ricreando l’evento nel modo più vicino alla realtà a pressioni sonore consoni e civili, può tranquillamente utilizzare il controllo fisiologico del volume, senza sentirsi un audiofilo di serie “B”.
Si goda in santa pace la propria musica e si ricordi di quando si era ragazzi e di quanto ci piaceva poter ascoltare quei bassi volutamente ben incisi nei solchi dei nostri LP che ci davano l’illusione di essere presenti ad un concerto dei nostri beniamini anche se non avevamo realmente la possibilità di andarci.
p.s.
Se avete tra le mani un amplificatore V7000 non provate neppure ad ascoltarlo con il loudness in quanto è stato realizzato malissimo. Trattasi infatti dell’amplificatore con il peggior controllo fisiologico realizzato. Chiunque basi le sue esperienze sull’amplificatore Entry Level realizzato in Portogallo non può dire di aver ascoltato un vero controllo fisiologico dei toni. Ha solo per le mani un pessimo progetto.
8 Novembre 2014 alle 0:11 #6212ThomasPartecipanteOttima disanima, Roberto.
Sono pienamente d’accordo, i controlli di tono vanno certamente usati anche per meglio adattare, nel bisogno, il suono all’ambiente di ascolto.
8 Novembre 2014 alle 23:01 #6220pasgalPartecipante@Roberto said:
Quindi, chiunque goda nel vedere sul proprio amplificatore i tasti loudness disinseriti e i controlli di tono “in bolla” con lo zero assoluto disegnato sullo chassis, si goda visivamente il proprio impianto e lo senta pure suonare così.Tanta fatica fatta inutilmente, dai vari ingegneri, a detta di alcuni. Sarebbe veramente da idioti pensare che il modo corretto di ascoltare sia quello riportato qui sopra.
Cofondatore GRUNDIG love.org9 Novembre 2014 alle 0:52 #6222ThomasPartecipanteCome dice Stefano e mi trova completamente d’accordo la soluzione migliore comunque è avere la “versatilità” che il loudness sia inseribile/disinseribile, in modo da essere liberi di scegliere il tipo di ascolto più opportuno al momento.
Per quanto riguarda i bracci ho dato un’occhiata alla produzione Dual e, salvo errori, i giradischi con braccio a “S” sono un po’ pochini. Si direbbe quasi una piccola parentesi forse dettata più dalla moda del momento …. prontamente rientrata nel continuo della produzione Dual.
9 Novembre 2014 alle 0:58 #6223Vincenzo_PartecipanteComplimenti Thomas, per le ottime spiegazioni portate in campo sulla funzione di questo sistema fisiologico.
L’ascolto lineare per l’orecchio umano senza compensazioni, si verifica solamente alla pressione sonora di 90 / 100 db, in base alle curve di Fletcher & Munson, prendendo come riferimento le curve di Fletcher & Munson, basate su due strumenti: contrabbasso e tromba, di cui il contrabbasso risponde con note fondamentali da 30Hz a 164Hz, di cui seguono le armoniche che arrivano fino a 4000Hz, la tromba risponde con note fondamentali da 130Hz a 1046Hz, con armoniche che arrivano fino a 7900Hz.
Prendendo come base una pressione sonora, esempio di 50dB, il contrabbasso per l’orecchio umano alla frequenza di 50Hz rispetto alla tromba alla frequenza di 1000Hz, ha una perdita di percezione riferita in potenza di 18dB sul suono lineare, per cui per linearizzare il mio orecchio, devo aumentare il volume del contrabbasso di 18dB.
Se un tecnico del suono mi registra due strumenti a 50dB di pressione sonora, prima della registrazione, dovrà avere un volume in potenza superiore di 18dB, per il contrabbaso a quello della tromba, sempre prendendo come riferimento la frequenza di 50Hz con quella dei 1000Hz, quindi poi, può registrare i due strumenti ed abbiamo ottenuto a 50dB di pressione sonora, i due suoni lineari.
Tutto questo filerebbe bene se all’ascolto io mantenessi la stessa pressione sonora dei 50dB e sentirei il suono lineare senza bisigno di compensazioni ma, solo variando all’ascolto diminuendo o alzando la pressione sonora, cioè il volume, no ho più l’ascolto lineare per mancanza di compensazione o attenuazione dell’orecchio, alla frequenza di 50Hz, vedi curve di Fletcher & Munson, quindi mi vuole un supporto che mi linearizzi il suono a tutti i volumi da zero a 100dB e questa funzione in automatico lo esegue diminuendo o aumentando certe frequenze la scoperta scientifica messa in pratica dal loudness.
I fautori dell’ascolto senza questa compensazione, non ascolteranno mai il suono lineare, variando il volume d’ascolto, quindi il principio fisico della funzione del loudness è corretta.
Se l’ascolto con il loudness, ci sono delle scompensazioni o esaltazioni è dovuto ad altri fattori insiti nell’apparecchio o a combinazioni sbagliate di abbinamento non certo per il principio scientifico prestabilito.
Vincenzo
- Questa risposta è stata modificata 10 anni fa da Vincenzo_.
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.
Commenti recenti