13

Grundig Studio 80 Riparazione

Studio 80

Un altra emozione: questo giradischi davvero bello. Piatto Dual 1224 su amplificazione Grundig e VU Meter che ci hanno fatto sognare….

L arrivo non ci fa sperare nulla di buono….

arrivo 1

Si, è proprio quello della prima foto, appena arrivato.

arrivo 2

arrivo 3

Sarà capitato anche a voi (a me con un RPC500) di ricevere un apparecchio in questo stesso modo.

arrivo 4

arrivo 5

arrivo 6

arrivo 7

Per fortuna la situazione è meno drammatica di quanto non sembri.

chassis

Rimossa la scocca , iniziamo le doverose pulizie.

vu meter

Come per ogni altra situazione con pezzi “proprietari”, verifico lo stato dei vu meter. Senza di essi (anche solo uno) la macchina perde irrimediabilmente valore.

vu meter 2

Solo uno non rispondeva bene, ma sono talmente grandi che ci si lavora bene per il recupero.

piatto

Sballiamo e puliamo il piatto.

amply 1

Lo stato dei componenti è buono. Opportune pulizie dei commutatori e tarature bias.

amply 2

amply 3

piatto 1

Panoramiche su questo piatto, per la prima volta “su questi schermi”.

piatto 2

Regoliamo la molla della puleggia.

piatto 3

Pulizia dell asta di start/stop e relativa centratura.

piatto 4

piatto 5

piatto 6

Dopo aver pulito i contatti di cortocircuito verso massa della testina, rimettiamo la schermatura.

sliders 1

pulizia sliders.

sliders 2

vu meter regolazione 1

Qui la sequenza in dettaglio della sistemazione vu meter.

vu meter regolazione 2

Anche le luci vanno sostituite, con mooolta attenzione….

vu meter regolazione 3

vu meter regolazione 4

test 1

test 2

test 3

test 5

Questi vu meter ci ricordano un altra macchina…

test con CN730

Che accoppiata ragazzi !!!

test con 730 II

final test

Anche qui senza dubbio un buon ascolto e qualche brivido d’ emozione, per uno stereo sognato all epoca, più di qualche volta….

marco

 

13 Comments

  1. Mi sbaglierò’ ma ho l impressione che la parte elettronica sia totalmente Mada in Italy, anzi diro’ di piu’ e’ prodotta dalla stessa casa che produceva il Selezione del Reader Digest.
    Qualita’ media assemblaggio caotico e purtroppo economia totale nella costruzione del PCB. Cio’ non inficia nella qualita’ audio piu’ di tanto poiche’ lo schema e ben progettato e la qualita’ dei singoli componenti e’ piu’ che accettabile. Comunque strano per un Grundiglove.? Non capisco questa scelta.

  2. ottimo apparecchio. Suona in modo egregio. Ripristino fantastico per un apparecchio che può considerarsi impianto definitivo per il vinile anche ai nostri giorni

  3. Lo studio 80 uscito nel 75 era il successore dello studio 120 … ed era il Grundig entry level che visto il prezzo un po più ragionevole, se lo potevano permettere un maggior numero di persone …. Considerando i prezzi stratosferici degli stereo di allora … Ti consentiva di approcciare al suono grundig per meno di 200.000 lire casse comprese …. Ovviamente non si poteva paragonare agli studio più blasonati … Ma di certo non era come lo stereo di selezione …. 😉 non si poteva nemmeno paragonare …. Per un breve periodo ho avuto uno studio 120 … che come qualità era molto simile … Devo dire che non era male … per gli standard dell epoca era superiore a tutti gli stereo con testina ceramica delle altre marche ..inoltre era pure dannatamente bello … Col suo mobile cromato e i due vumeters ….. Dopo qualche mese x un problema non risolvibile mi fu sostituito con uno stupendo studio 150 … Che pur appartenendo alla stessa famiglia era hi_fi nel vero senso della parola … Con i sui 30 watt con risposta in frequenza 20-3500 Hz ed in giradischi elac con testina magnetica … Per il prezzo che costava (circa 300.000 lire) e per gli standard dell epoca era davvero qualcosa di importante … L ho utilizzato per circa 10 anni ed è stato il mio primo vero stereo Hi-Fi …. Se solo avessero messo il piatto dual 1224 dello studio 80 sullo studio 150 al posto dell elac avrebbero fatto uno dei migliori stereo di tutta la produzione grundig di quegli anni … Ma anche col piatto elac si sentiva molto bene …
    In conclusione questi tre studio ..80 …120 e 150 … Pur appartenenti alla fascia entry Level della grundig …. Davano anch essi l emozione del suono e dell estetica grundig … e tutt’oggi sono molto meglio di tante brutte cose che si vedono in giro ….
    Ovviamente gli studio dal 1600 al 2000 erano un altra cosa …. Mentre il 1500 era l entry level di quella serie l unico con testina in ceramica … Ma se suonato con dei box 203 m … Era semplicemente magico ….

  4. per Andrew
    ilo stereorama 2000 montava finali al germanio AC187K AC188K
    potenza 1,5 watt per canele, testina piezolettrica…..poco da aggiungere…
    marco

  5. Bell’apparecchio, semplice e bensuonante (tanto per cambiare).
    Me ne regalarono uno qualche anno fa, senza giradischi.
    Gli ho messo un Dual 1225 (quello avevo in casa) con testina DMS220 e pre-phono Dual TVV47 che ha trovato posto facilmente nel mobile.
    Non ho la più pallida idea di dove fosse costruito, ma quel che certo è che con lo Stereorama c’entra come i cavoli a merenda 🙂

  6. Lo Studio 80 era fornito con i piatti dual o 1224 o 1211 entrambi con testina ceramica dual cds 650.. e con casse ad una via… ma erano predisposti per il preamplificatore phono per la testina magnetica.. che soprattutto il dual 1224 era molto più adatto a supportare… già così il suono era abbastanza buono… ma mettendoci testina magnetica e casse a due vie.. allora diventava simile agli studio più avanzati…

  7. Assolutamente nulla a che vedere con lo stereorama 2000 di selezione.. che aveva un pessimo piatto bsr… (senza contappeso e senza antiskating) con un altrettanta pessima testina .. (i dischi nella maggior parte dei casi saltavano… e comunque si rovinavano dopo pochi passaggi) per non parlare di casse .. amplificatore ed estetica… basti pensare che all’epoca costava sulle 40.000 lire.. contro i circa 200.000 dello studio 80 ….. vista la differenza di prezzo… qualcosa in più i Grundig cel’ avevano.. eccome…

  8. Caro Marcogap, vorrei precisare che non ho mai asserito che i circuiti sono identici simili o similari, mai e poi mai! Dicevo che il costruttore è lo stesso a mio parere. Ciò da alcune analogie nella componentistica il montaggio e la stessa identica tipologia di PCB usato, queste fabbriche cacciavite lavoravano per chiunque gli commissionasse la costruzione di qualsivoglia apparato, sempre dietro progetto proprietario e un minimo di specifiche da rispettare. A mio tempo ho avuto modo di rivolgermi a queste aziende. Non erano affatto dei cantinari come lo sviluppo e la costruzione fanno pensare. Avevano varie linee di produzione adeguate alle esigenze del cliente; esempio economico, economico ma ben suonante ( sembra impossibile ma era fattibile con un buon progetto e componentistica dignitosa, media qualità, e ottima qualità. Un esempio fra tutti Formenti Elettronica.
    Questo solo per dire che Grundig si era rivolta, secondo me, a queste aziende per creare un entry level economico ma ben suonante, discreta fattura suono decisamente superiore a concorrenti pari livello etc etc. etc., lo facevamo anche noi su altre tipologie di sistemi elettronici industriali.
    Un caro saluto.

  9. Andrew
    non per difere a tutti i costi il marchio…. diciamo che il tuo primo post poteva essere travisato. hai fatto quindi bene a fare questa precisazione. In effetti in seguito Grundig ha migliorato anche “l estetivca interna” e scelta dei componenti….vero anche che hanno fatto diverse “sciocchezze” con i circuiti a doppia faccia, per esempio, che btanto ci fanno tribolare….Prendo per buono quanto affermi circa le forniture. Onestamente non so se la bachelite fosse una fiornitura “centralizzata” piuttosto che la vetro resina. Apprezzo molto l intervento
    apresto
    marco

  10. Possibilissimo.
    Sappiamo che Grundig, in alcuni casi, aveva “delocalizzato” la sua produzione nel paese di destinazione, e questo riguarda anche l’Italia.
    E non solo Grundig: ho restaurato un paio di radio a valvole Telefunken di produzione 1959-1961 (una OPUS e una CONCERTINO) che erano state assemblate sicuramente in Italia.
    Oggi sono le aziende italiane che delocalizzano all’estero, ma è meglio non riaprire questa ferita che sanguina ancora…

  11. Cari ragazzi, per quanto riguarda l’estetica interna GRUNDIG HA SEMPRE AVUTO UNA MARCIA IN PIU? della concorrenza!
    Analizziamo la componentistica, condensatori (esclusi i maledetti tantalio! pensate io lavoro in un centro ricerche tra i più avanzati al mondo e uso apparecchiature di vario tipo, le tedesche quando si guastano al 90% sono i maledetti tantalio! sti piccoli nani blu o arancio, mi fanno incazzare come una biscia ) dicevo comunque condensatori tra i migliori al mondo , resistori da AB a beyschlag a morganite, o a seci alta potenza, transistor e IC tutti selezionati tra prima scelta o prima scelta -A, PCB ( per Marcogap se parliamo di PCB mono o doppia faccia allora Philips deve essere buttata, ricordati le piste appena appoggi il saldatore per più di 5 secondi, si sciolgono letteralmente), dicevo alta qualità PCB e ottimo spessore da almeno 42,7 mils , vetronite o polymide a volte Fr2 ma di alta qualità, percorsi piste studiati fino allo spasimo per ridurre o eliminare interferenze e effetti resistivo capacitivi in HF , ove scorre 1 Amp. ad esempio la pista è di 1, 6 mm quando sarebbe sufficiente 0,6 mm (giapponesi insegnano! e anche loro sulla qualità erano più che sufficienti). Un esempio i miei Grundig vanno dal 1966 al 1975, e ti dico che sono costruiti in maniera esemplare cose che attualmente pochi riescono a fare, per non parlare della concorrenza di allora, ciofeghe allo stato puro! .
    Per le italiane di allora beh forse un po’ Autovox si salvava, Voxson beh! oddio!!! Brionvega discreta, Seleco Phonola (Philips), Radiomarelli insomma senza infamia e senza lode poca ingegnerizzazione della costruzione estrema economia dei componenti non attivi, patetica la costruzione e ingegnerizzazione degli chassis e cablaggi da infarto! Un esempio? Ho un Voxson HR313, suono da farti venire i brividi, ma costruzione da far venire una colica. Ricappato e reingegnerizzato il cablaggio vi dirò và da Dio, ma se penso che se dovessi riaprirlo lo frullerei dalla finestra. Questo sproloquio per dirvi che mai e poi mai avrei criticato un Grundig se fosse al 100% originale ma se come in questo caso è un ibrido beh una critica ci stà.
    Con grande affetto Andrea .

  12. E certo che una critica ci sta! Non è che, solo perchè un apparecchio è Grundig, è tutto oro zecchino…
    Di cose con i piedi ne han fatte pure loro (vedi transistor MPSA05 su diversi apparecchi, che la stessa grundig in una pubblicazione successiva destinata ai centri di assistenza suggeriva di sostituire con i BC639 perchè ritenuti inadeguati).
    Questo Studio 80, lo sappiamo, non è il massimo, ma il suo valore aggiunto è che, anche così, era di molto superiore alla diretta concorrenza.
    E poi… suona bene, il che conferma che anche ricorrendo a soluzioni economiche la nostra Casa preferita riusciva comunque a dare un buon prodotto.
    Magari oggi si lavorasse ancora così.. vedi il mio post sul forum a proposito di un moderno televisore LG affetto da “obsolescenza programmata” 🙁

  13. Riguardo al fatto che lo studio 80 cosi come il 120 o il 150 possano essere stati fatti in italia … La cosa si potrebbe spiegare con una collaborazione con la Minerva … casa italiana che spesso collaborava con Grundig e che assemblava in italia apparecchi Grundig, ma marchiati Minerva; cosa che accadeva spesso con tv e videoregistratori ….
    Facendo un giro sul web ho visto anche vari giradischi grundig di serie economica marchiati cosi …. Quindi l’ipotesi che lo studio 80 … Anch’esso di serie economica … Potesse essere prodotto in italia dalla Minerva … Potrebbe essere plausibile … Anche perché se non sbaglio tutti i grundig …veri …. Prodotti in Germania hanno tutti il sintonizzatore e tecnicamente sono molto diversi … Ciò non toglie il fatto che quelli più economici fossero ottimi apparecchi … (Nel loro segmento) …. Ma i veri grundig avevano un suono diverso …. All epoca …come detto all inizio avevo uno studio 120 …. Che confrontato con lo studio 1500 di un amico (vero grundig tedesco) …. aveva un suono completamente diverso … anche se buono …. Comunque non dimentichiamo che la grundig fino agli anni 90 aveva una sede in italia a Trento …. Con tanto di fabbrica … Dove di assemblavano gli apparecchi … Direzione tecnica … Dove si addestravano i tecnici di tutta italia …e direzione commerciale …. Praticamente una succursale italiana….

Lascia un commento