Come si intuisce perfettamente dal titolo, questo è un articolo che cercherà di riferire su quanto è accaduto al meeting perfettamente organizzato dal cofondatore e principale animatore di questo sito, Roberto Cecchini, che ha coraggiosamente messo a disposizione degli appassionati del suono Grundig, ma anche di apparecchi vintage hi-fi in generale, la propria casa incastonata nella bellissima costa bresciana del Lago di Garda. Non che che la parte veronese sia meno bella, ma se arrivate al mattino in primavera o in certe giornate di autunno all’altezza di Padenghe e Moniga del Garda, potreste avere la sorpresa di vedere oltre il blu delle acque del lago, anche la punta del Monte Baldo che spunta dalla foschia sottostante che lo circonda; un panorama notevole, che purtroppo mi ha sempre sorpreso senza una macchina fotografica a portata di mano.
Ho deciso di dare un taglio esclusivamente descrittivo e non tecnico a questo articolo per il semplice motivo che in ogni sessione di ascolto ho sempre lasciato ad altri il posto migliore, quindi non ho mai potuto ricavare impressioni affidabili da poter esprimere un parere compiuto, salvo uno o due casi di cui non mancherò di riferire: per questo motivo invito fermamente tutti coloro che hanno partecipato al meeting di postare le proprie impressioni di ascolto (e non solo ovviamente) nei commenti.
Grande è stata per me l’attesa di questo meeting, visto che non ho avevo potuto partecipaere al precedente di Pomposa (qui descritto molto bene da Luca Visentini) e quindi non avevo avuto l’occasione di conoscere tanti frequentatori del nostro forum e della pagina Facebook collegata.
L’occasione è giunta finalmente con questo meeting: devo ringraziare pubblicamente Luca Visentini che mi mi ha dato un passaggio fino a destinazione (e ritorno).
Prima cosa da sottolineare è sicuramente la partecipazione di ben 25 fan del suono Grundig e…affini. Direi che non sono pochi, e la cosa non ha certamente sconcertato i padroni di casa.
Appena arrivati al meeting a metà mattinata ho quindi avuto modo di incontrare di nuovo persone che avevo voglia di rivedere (il gruppo dei Ferraresi, Roberto Tommasini, Roberto Cecchini, Marco Cristadoro) e persone che avevo voglia di conoscere di persona (tutti gli altri), visto che li conoscevo solo come interlocutori del lungo filo di consigli, discussioni che hanno animato in questi ultimi due anni Grundiglove.org.
Vorrei subito sottolineare la cosa più importante di tutte: questo meeting è stato fortemente e volutamente organizzato da Roberto Cecchini come un’occasione di incontro fra appassionati, di scambio di esperienze fra persone felici di condividere una passione in comune, liberi di portare ed esprimere le proprie esperienze, non come una occasione di confronto fra apparecchi per stabilire verità scientifiche. Le persone, le loro emozioni, le loro esperienze al centro di tutto: questa doveva essere l’occasione per questo tipo di scambio, non per emettere giudizi tecnici o di ascolto: posso dire senza tema di smentita che partendo da questi presupposti il meeting è stato un enorme successo.
Roberto ha sempre avuto questo concetto di meeting, semplicemente una occasione che prende spunto da una passione in comune, per permettere alle persone di conoscersi meglio e come momento di condivisione. Questo concetto si è rafforzato in Roberto dopo un meeting organizzato nel Settembre 2013 per fare incontrare tutti gli appassionati della Grundig ed utilizzare questa passione in comune come volano per fare (ri)avvicinare le persone. In quell’occasione, nonostante al momento sembrava essere riuscito in questo intento, in realtà qualche mese dopo le cose andarono diversamente in senso totalmente opposto. Le esperienze di ascolto rilassato in quel meeting furono utilizzate da alcune persone per affermare una propria superiorità tecnica nel saper far tornare allo splendore originario gli apparecchi della Grundig, cosa che non aveva senso in quel contesto (e non solo aggiungo io con forza). Agli occhi miei, di Roberto, di Pasquale di Marco Cristadoro parve incredibile come una passione comune fosse utilizzata come strumento di divisione fra le persone, invece che di unione e condivisione, pur con le differenti esperienze personali.
Tuttavia mai come in quella occasione non tutto il male venne per nuocere, nel senso che fu a partire dai quei giorni che prese forma l’idea di costituire un nuovo spazio di condivisione per tutte le persone appassionate della Grundig, del vintage Hi-fi europeo in particolare. Se state leggendo questo articolo saprete che questa idea divenne poi realtà nel Giugno 2014.
Se Grundiglove.org è uno spazio virtuale dove persone con una passione in comune si confrontano senza teoremi da dimostrare od assiomi da accettare a scatola chiusa, questo meeting, come già quello precedente di Pomposa, doveva essere l’occasione per conoscersi e scambiare di persona le emozioni che ci regalano questo hobby.
Tornando più strettamente ad una cronaca della giornata, devo ribadire che io personalmente non mi dilungherò in descrizioni di ascolto, semplicemente perchè non mi sono volutamente impegnato in questa attività. Oltretutto non sarei stato comunque in grado di dare giudizi attendibili perchè Roberto mi ha scompigliato le carte in tavola: tutti sanno che io ho un debole particolare per il suo impianto in tavernetta che prevede le casse Grundig 1500aP dislocate a fianco di una magnifica credenza all’inizio del lato lungo della stessa: tutti i miei riferimenti a casa di Roberto sono avvenuti tramite quell’impianto dislocato in quel modo.
Appena arrivato ho visto che Roberto ci ha fatto trovare gli impianti come da sue ultime multiformi esperienze di ascolto: in particolare in tavernetta l’impianto era ora disposto sulla parete corta con casse distanti dalla parete di fondo, ma soprattutto di modello per me inedito negli ascolti, ovvero le Acoustic Research AR 98 con a fianco certamente le 1500aP ma, come detto, in posizione completamente diversa da quella in cui ero abituato ascoltarle.
Come amplificazione faceva bella mostra di sé il receiver Graetz del 1977 Profi Regie 306 veramente imponente nelle dimensioni e che per me rappresentava un ulteriore tuffo nella mia adolescenza: a quell’epoca abitavo a Carpi, dove vi era un negozio di elettronica che aveva una saletta hi-fi che distribuiva i marchi di Alta Fedeltà più rinomati (a torto o a ragione) dell’epoca: era distributore esclusivo di Sansui, Dahlquist, JBL, McIntosh e tra gli altri marchi anche di Graetz. Di questa casa tedesca, come prassi purtroppo consolidata anche presso i negozi che trattavano il marchio Grundig, potevi trovare esposti i televisori a colori e le radio portatili, ma certamente nessun apparecchio hi-fi perchè apparivano allora completamente demodè nell’estetica rispetto alla concorrenza giapponese ed americana. Tuttavia nei cataloghi Graetz (come ovviamente nei Grundig Revue) questi erano ovviamente rappresentati.
Ebbene io, che ero (e sono tuttora) un grande collezionista di depliant di marche di elettronica, chiesi anche quello della Graetz e rimasi affascinato dall’estetica di quel bellissimo Receiver. La cosa che la dice lunga su come i rivenditori non volevano trattare l’hi-fi proveniente dai marchi consumer della Germania è che l’ho potuto vedere dal vivo solo dopo….39 anni, grazie a Roberto che l’ha trovato fra gli apparecchi che un grossista aveva ritirato dopo la chiusura definitiva dello stabilimento della Grundig Italiana a Lavis di Trento.
Evidentemente in Grundig studiavano anche gli apparecchi della concorrenza (immagino prassi comune fra i marchi del settore). Dirò solo che collegato alle AR 98 dimostrava di avere un suono molto muscoloso, certo non gli difetta la potenza.
Tuttavia l’apparecchio che ha attirato più di tutti la mia attenzione è uno di quelli che non ho potuto ammirare sui cataloghi Grundig durante la mia adolescenza, per il semplice motivo che è stato commercializzato negli anni in cui ero in fascie (1962-1963): sto parlando del ricevitore completamente a valvole Grundig Stereomeister 15H nella sua veste estetica più bella, più cara ai tempi della sua commercializzazione e quindi più rara, ovvero quella in legno ciliegio laccato portato da Corrado Riscica (verso il quale è diretta la mia più sana ed intensa invidia).
Per la cronaca è stato collegato alle casse più ostiche in assoluto per un receiver a valvole, ovvero le stesse AR 98 ed è apparso subito che il volume del suono che ne usciva fosse troppo basso rispetto al Graetz. Solo portando la manopola del volume al massimo la pressione sonora è diventata congrua per un normale ascolto: ebbene in quelle condizioni di lavoro senza dubbio gravose i bassi facevano vibrare il tavolo in legno massiccio presente in tavernetta che peserà sicuramente ben più di un quintale ed il suono era assolutamente armonioso e naturale senza la purchè minima traccia di distorsione o compressione dei piani sonori. Io conosco perfettamente le meravigliose potenzialità di questo apparecchio se accoppiato a casse adatte, avendone ascoltato uno in versione faggio a casa di Giovanni Saoner, mi dispiace solo che qui al meeting non ci sia stata la possibilità per i partecipanti di apprezzarlo al meglio delle sue possibilità.
A questo punto vorrei invitare tutti gli intervenuti a scrivere qualcosa su quei confronti che hanno ritenuto interessanti effettuati in tavernetta nella sezione “Commenti”; non sono pochi. Solo per fare un esempio è stato ascoltato un integrato Semprini dalla splendida estetica. Curioso un confronto fatto fra minibox di epoche ed installazione ben diverse: Grundig TL100 contro B&W CM1 con il loro piedistallo originale (rappresentate insieme al Graetz nella foto più sopra.
In questo caso posso dire la mia opinione: le B&W sfoderavano un suono possente in rapporto alle loro dimensioni, ma le TL100, pur posizionate in modo antitetico a quello auspicabile che le penalizzavano fortemente sulla risposta nelle mediobasse, si sono rivelate, come consuetudine di tutte le realizzazioni Grundig degli anni ’70, un gradino sopra sulle medioalte con maggiore separazione sugli strumenti, in due parole suono più nitido ed a fuoco.
Qui sotto una carrellata fotografica per rinfrescare la memoria agli intervenuti.
Nella foto qui sopra potete vedere due finali a valvole della Geolso, nati per usi diversi dall’hi-fi, modificati da Sandro Castaldo. Erano stati portati espressamente per essere ascoltati con le Audioprisma 703, che purtroppo non erano a loro volta presenti al meeting: non si sono accoppiati felicemente con altri diffusori presenti al meeting. Sono di bocca buona, vogliono solo le migliori!
A proposito di Telefunken, sono state portate al meeting anche un paio di Telefunken TL-800 in livrea bianca portate da Luca Gualtieri, se non ricordo male: purtroppo non ho la testimonianza fotografica, ma sono state ascoltate a lungo, anche in switch diretto con le Grundig 1500a Professional: anche in questo caso invito chi le ha ascoltate a postare impressioni nei commenti, non c’è niente di meglio che un articolo scritto da più mani.
Last but not least le sorgenti digitali utilizzate in tavernetta, Philips CD 151, portato come sempre da Giancarlo Faraguti ed il Grundig CD 7550 di Roberto Cecchini, sostenuti dal secondo magnifico Tulip: solo qui sul Garda è possibile vederne addirittura due contemporaneamente!
Al piano terra invece si potevano ascoltare le Grundig Audioprisma 706 collegate anch’esse ad una amplificazione inedita, anche se sempre tedesca, ovvero un receiver Saba 9140 nero. Questo era il piano riservato alla pura ricreazione ed ovviamente non sono stati fatti confronti in questa sede, si sono solo consumate piacevoli conversazioni: tuttavia io ho preso un mio cd di riferimento e l’ho ascoltato velocemente sia sulle AR98 che qui attraverso le 706: ascolti fugaci, lo ammetto, ma le 706 mi sono piaciute comunque di più, sono pur sempre le gemelle diverse delle 703, si sente che la genia è quella!
Mentre in tavernetta si è consumato il lauto pranzo per il quale e tutta l’organizzazione in generale si devono ringraziare Roberto e le due sante donne che hanno contribuito sicuramente a cucinarlo, ovvero la moglie di Roberto e di Marco Cristadoro, per il dopopranzo ed il pomeriggio ci si è intrattenuti nel giardino di casa, almeno fino alle 17 inoltrate: il brusco peggioramento delle condizioni del tempo con annesso temporale che ne è seguito ha poi consigliato a tutti di rientrare in casa per prepararsi alla via del ritorno.
Vorrei quindi iniziare una carrellata di fotografie che testimoniano i vari momenti del meeting, la mattinata, il pranzo, ed il pomeriggio.
Alcuni momenti del mattino:
Per rimanere in tema del museo Grundig di casa Cecchini, qui sotto una immagine artistica del raro Grundig Studio XPC 6500TP (in effetti per certi versi un’opera d’arte lui stesso) l’unico Studio della casa di Furth con la sola sezione pre per essere accoppiato con le casse Aktiv.
Non può mancare un resoconto fotografico sul momento del pranzo, l’evento nell’evento: in fondo il pranzo è la quintessenza del meeting come inteso da Roberto: il pranzare assieme come momento di scambio di esperienze non solo al fine di aumentare le proprie conoscenze nel campo della passioni in comune, ma soprattutto come momento di arricchimento umano.
Ed ecco qui la tavolata: era impossibile anche per il grandangolare di Luca Visentini riuscire a comprendere tutti i 25 intervenuti seduti a tavola, ma questa foto rende comunque bene l’idea e l’atmosfera.
Nelle due foto sottostanti un tributo alle due donne che con la loro, è il caso veramente di dirlo, abnegazione, hanno dato un contributo fondamentale alla organizzazione generale del meeting e del pranzo: nella prima, la moglie di Roberto Cecchini, e nella seconda la moglie di Marco Cristadoro (qui in particolare con Raffaele di Ferrara), che andranno fatte “Sante subito” per il loro grado di sopportazione di tanti uomini con questa passionaccia dell’hi-fi e della Grundig in particolare.
Altre istantanee del momento del pranzo:
Qui sopra Gabriele di Ferrara sembra quasi battere le mani alla padrona di casa
Marino Fabbri approva la qualità del cibo.
Tributo a Vincenzo Doria, colui che nella seconda metà degli anni ’70 per primo ha fatto conoscere il suono Grundig prima ad amici e parenti, che al loro volta lo hanno sostenuto in tutta Italia attraverso Internet in epoche più recenti.
Attraverso la sua primigenia opera di diffusione è nato il triangolo del nocciolo duro dei sostenitori del suono Grundig in Italia e non solo, localizzato fra Comacchio – Ferrara – Ravenna.
Ma non sarebbe possibile apprezzare il suono Grundig se prima non si ha una certa educazione all’ascolto e vi assicuro che da Vincenzo si ha solo da imparare.
Finito il pranzo ci si è trasferiti nel giardino di sopra all’aperto per il digestivo ed il gelato, e qui è continuato lo scambio di esperienze fra tutti i partecipanti.
Qui sotto due persone che se ne intendono parecchio di buon suono:
Giancarlo Faraguti e Sandro Castaldo in conversazione: per colpa delle nuove valvole proposte da Franco ora i Geloso di Giancarlo suonano ancora meglio di prima: non riesco ad immaginare come sia possibile, per questo a breve tornerò a fare visita a Giancarlo, che delizia! Mi toccherà anche fare un nuovo articolo…..stay tuned.
Già che sono in tema, devo aggiungere che nelle foto non si vede Roberto “Thomas” di Modena perchè ha dovuto far rientro a casa prima del pranzo, ma anche lui ha apportato succose modifiche al suo impianto e mi ha invitato di nuovo a casa sua; mi aspetta un’estate torrida (ma piacevolissima) in fatto di ascolti.
Poi si è anche tornati ad ascoltare altri apparecchi giù in tavernetta, ed invito di nuovo le persone raffigurate nella foto ad illustrarci nei commenti l’apparecchio al quale stavano armeggiando (io in quel momento ero di sopra ad ascoltare le Audioprisma 706)
Il tempo è scorso via veloce ed alle 18 è arrivato un violento temporale che ha consigliato tutti gli intervenuti a riprendere la via di casa con un ottimo ricordo di questo meeting della “Gardesana”
Prima di chiudere in primo luogo voglio ancora ringraziare Roberto Cecchini e sua moglie per avere avuto il coraggio di organizzare un tale meeting: in secondo luogo voglio ancora sottolineare la passione di Roberto: qui nella sua casa si potevano ammirare gli strumenti di misura originali utilizzati dalla Grundig italiana di Lavis (TN) da lui rilevati dal grossista che li aveva ritirati all’epoca della chiusura dello stabilimento, a testimonianza di una passione per il marchio davvero enorme.
In chiusura non può mancare il mio più sentito ringraziamento a Luca Visentini, per le sue foto che sono state un bellissimo contributo fondamentale a questo articolo, ed anche per il suo passaggio dato al sottoscritto che è stato la “condicio sine qua non” per poter scrivere questo articolo.
Per ultimo di nuovo il mio invito a tutti i partecipanti a postare nella sezione “commenti” senza paura le proprie impressioni sugli ascolti ma ovviamente anche sul meeting.
Per quanto mi riguarda, una bellissima giornata, a parte la grandinata nel ritorno a Castiglione delle Stiviere…
Per quanto riguarda il lato prettamente musicale, sono arrivato, anche agli ascolti che si sono succeduti nelle successive settimane a casa mia, che il suono AR non mi si addice, estremo acuto poco evidente, e che non digerisco il carico bass reflex, poca articolazione nella zona di transizione tra basso e mediobasso, il vero punto di forza della sospenzione pneumatica.
Per il mio impianto definitivo ho scelto Dual 704 sorgente, sintopre 6500 oppurepre 6000 quando la sorgente è un gira con testina MC, e aktiv 30.
La compagnia è stata fantastica, così come il cibo.
Alla prossima!
Fabrizio Ruggeri
P.S. Mi scuso per sospenzione….
E’ stata una giornata meravigliosa grazie anche al contributo di mia moglie Anna e Stefania, la moglie di Marco.
Un incontro che cercheremo di ripetere in futuro.
Bellissima giornata e ancora grazie ai padroni di casa per l’ospitalità. Da un punto di vista sonoro, non conoscendo l’ambiente, non sono in grado di fare delle considerazioni assolute. Certamente posso dire di essere soddisfatto del suono dello Stereomeister nonostante i diffusori fuori portata. Le casse che mi sono piaciute di più sono state però le 1500ap. Molto interssante il confronto tra le tl100 e le b&w c1: molto diverse tra loro anche per la tipologia di caricamento, ma le Grundig non hanno sfigurato anche se posizionate in modo sacrificante.
Mi sarebbe piaciuto poter chiacchierare più a lungo con molti di voi che conosco appeno o solo virtualmente.
Una nota speciale merita però lo spiedo bresciano, straordinario come il piacevolissimo vino prodotto ed offerto da Roberto.
A presto!
Grazie Luca, anche questo secondo meeting è stato descritto e resterà negli archivi del sito. Sarà bello poterlo rileggere in futuro, magari al nostro ventesimo meeting. Credo sia molto bello fissare i ricordi e potervi accedere in futuro senza lasciare che tante cose finiscano nel dimenticatoio.
Stupendo articolo Luca che descrive molto bene l’atmosfera che si respira ai nostri incontri. Un GRAZIE immenso a Roberto e Marco e rispettive consorti per l’ottima ospitalità.
PS x Luca Righi : mi farò vivo presto !