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L’ESTATE STA FINENDO, MA IL SOGNO CONTINUA….

DSCF1351piccolaOgni volta che devo iniziare un articolo mi sento come a scuola quando avevo il terrore del foglio in bianco al compito in classe di Italiano; questa volta, avendo parafrasato i Righeira invece di Shakespeare, mi sento molto più tranquillo, spero perdonerete più facilmente qualche errore. Il motivo di questo articolo è che sono tornato sul “luogo del delitto”: sono tornato a casa di Giancarlo di Ferrara; c’era una motivazione ineludibile.

Un tardo pomeriggio della prima settimana di Settembre (trascorsa finalmente in ferie) Marino, mentre ero ancora pieno di sabbia, mi ha telefonato chiedendomi se anche io sarei venuto a Ferrara Martedì 9 Settembre: gli chiesi il motivo di quell’anche: Marino mi ha risposto che sarebbe venuto a Ferrara, ospite da Giancarlo, il nostro webmaster Pasquale (qui noto come pasgal) per ritirare i sostegni delle Grundig Audioprisma 703 che gli erano da poco arrivate dalla Germania, che aveva fatto appositamente costruire qui (dagli esperti, aggiungerei io). Per questo motivo anche lui e Vincenzo si erano dati appuntamento con Raffaele e Gabriele per conoscersi tutti di persona.

Ho subito pensato che dovevo assolutamente andare a Ferrara anche io, quando mai sarebbe capitato di avere la filiale Grundiglove vesuviana con la squadra Grundiglove ferrarese riunite nello stesso posto? Mi sono subito premurato di avvisare Roberto della cosa, per cercare di avere quasi tutti i fondatori del sito a casa di Giancarlo, ben sapendo tuttavia che difficilmente Marco avrebbe potuto raggiungerci, visto che era venuto al Nord solo tre settimane prima (certo che non è stato con le mani in mano, a giudicare dagli ultimi magnifici articoli sulle riparazioni degli RPC). Roberto mi ha risposto che anche lui ben difficilmente avrebbe potuto presenziare all’incontro causa impegni pregressi. Avrei avuto un piacevolissimo ritorno a casa, non solo per l’occasione di incontrare di persona praticamente tutti coloro che hanno dato vita a questa iniziativa, ma anche perchè avrei finalmente avuto l’occasione di poter ascoltare anche una amplificazione Grundig nell’impianto di Giancarlo.

Il Martedì mattina avverto Giancarlo che avrei fatto di tutto per essere a casa sua fra le 15, massimo 15,30, ma in realtà parto in ritardo e quando arrivo alle 16, ho la sorpresa di trovare Roberto con una espressione davvero di contentezza e beatitudine, sia per il suono che aveva già ascoltato, sia per lo scherzo che mi aveva fatto, avendo negato fino all’ultimo la sua presenza a Ferrara. Poco dopo Giancarlo va a prendere Pasquale alle stazione, il quale porta in dote le splendide originali mozzarelle di bufala della sua terra. Anche lui ci sorprende essendosi appena rasato i capelli: ancora qualche minuto ed arrivano in rapida successione Gabriele, Vincenzo, Marino e relativa famiglia, siamo (quasi) al completo!

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Ma veniamo agli ascolti, cosa che sicuramente interessa di più voi lettori: per prima cosa ho voluto riascoltare i brani celtici con cui avevo iniziato l’altra volta l’ascolto dei Geloso finalmente con l’amplificazione Grundig selezionata da Giancarlo, ovvero il Grundig Studio 2020. So che siete ansiosi di leggere di sapere come è andata e quindi non indugerò oltre: è ancora una volta un suono eccellente, il miglior suono da impianti Grundig che io abbia ascoltato finora, ma rimane obiettivamente un pochino al di sotto da quello che è possibile sentire con i Geloso. Manca una rifinitura che ti fa passare dalla sensazione di ascoltare un suono eccellente ad uno splendido. I valvolari Geloso riconfermano, per fortuna a detta di tutti i convitati, ma soprattutto di Pasquale e Roberto, che non lo avevano mai ascoltato prima (segno che non erano mie soggettive esagerazioni), tutta la descrizione che avevo fatto nel primo articolo.

image_manager__rex_artList_more_ccd11058-frontTutti vogliono ascoltare quello che propone lo “chef” Giancarlo per fare esprimere al massimo l’impianto: ascoltiamo con enorme soddisfazione alcuni brani dall’album del sassofonista blues Sam McClain “Joy and pain” (ma per chi lo ascolta ci sono solo le gioie, senza i dolori), incisione presa dal vivo, che ci rende assolutamente presenti all’evento, con un suono che ha naturalezza e veridicità disarmante. Ascoltiamo anche il CD “Two fisted Mama!” della cantante pianista americana Katie Webster, per apprezzare come viene magnificamente reso il pianoforte (ma anche la sua voce tipicamente soul). Sempre a tale proposito ascoltiamo anche il cd di McCoy Tyner dedicato alla musica di Burt Bacharach, che avevo QUI recensito, in modo particolare la quarta, la prima e la seconda traccia.

Obiettivamente essere in tanti comporta che non ci sia un silenzio assoluto in camera, visto che,chissà perchè, ad ogni nuovo brano proposto (anche di altri CD che sarebbe troppo lungo elencare), si sentono sempre dei commenti e degli sguardi di stupore. Verso le 18 Roberto ci deve lasciare per rientrare ad un orario decente a casa sua in Brianza. Prima di lasciare l’appartamento per andare a mangiare una pizza tutti insieme ed incontrare là l’ultimo dei ferraresi che ancora mancava, Raffaele, altro fortunato possessore degli stessi integrati Geloso 232HFN e di un’altra coppia di Audioprisma 703 (nonchè di un Grundig SV1200), visto che si stava ritardando nei preparativi, abbiamo ascoltato una registrazione di Wilson Pickett che reinterpretava quei brani soul resi sempiterni dai Blues Brothers nella colonna sonora dell’omonimo film.

Trattasi di una registrazione dal vivo che sembra fatta con un registratore assolutamente amatoriale, presa da uno del pubblico almeno a 20-30 metri dal palco, una vera e propria offesa a chi ama le belle registrazioni. Tuttavia non c’è nulla da fare, per quanto sgraziata e finanche distorta sia la registrazione, il suono non ti aggredisce e non provoca fatica d’ascolto (se non la domanda di come abbiano fatto a fare una registrazione così pessima), ancora una volta le Grundig Audioprisma 703 ed i Geloso 232 HFN fanno quello che sembra un vero e proprio miracolo.

Katie+Webster+-+Two-Fisted+Mama!+-+LP+RECORD-495663

Mentre ci incamminiamo addentro la zona pedonale di Ferrara per raggiungere la pizzeria, noto che Pasquale ha già l’acquolina in bocca, solo che non è dovuta alla fame, ma al pensiero del suono che uscirà dalle Audioprisma, che gli sono appena arrivate dalla Germania, con il loro nuovo supporto uguale a quello originale.

Durante la cena ho martellato di domande il sempre gentile e paziente Gabriele, che ha avuto la sfortuna di capitarmi di fianco (non tanto meglio è andata a Vincenzo che era seduto di fronte a me): quella più importante era quella che tutti gli avrebbero fatto: visto che i Geloso sono introvabili esiste qualche cosa che gli sia pari al giorno d’oggi? La risposta è stata esauriente e categorica: a suo personale parere l’unica cosa che può competere con il suono dei Geloso è il suono dei migliori Grundig, nemmeno i mostri sacri valvolari inglesi ed americani degli anni ’60 (che lui nella sua trentennale esperienza ha ascoltato) riescono ad eguagliare il suono di questo impianto. Nemmeno nella produzione più recente di amplificazioni, valvolari e non, sempre a parere personale di Gabriele, è possibile trovare qualcosa che sopravanzi i Geloso 232 HFN o uno dei migliori Grundig.

Quindi invito tutti i grundighisti che ci leggono a non crucciarsi per non avere la possibilità di venire in possesso dei Geloso, ma di tenersi ben stretti i nostri Grundig. Mentre azzanniamo le pizze, dopo un’attesa piuttosto lunga, ognuno di noi cerca di descrivere il proprio entusiasmo per le due configurazioni ascoltate; la sintesi unanime è che qualsiasi audiofilo avrebbe un grande arricchimento di esperienza nell’ascoltare questo impianto: può anche succedere che qualcuno non approvi questo suono (fino ad ora non è mai, dico mai, accaduto) ma certamente il suo ascolto è una esperienza che consiglio a chiunque voglia recarsi a casa di Giancarlo senza preconcetti. Se potete, fatelo, vi farete un grande regalo: Giancarlo è una persona gentilissima, basta ricambiare la sua gentilezza, senza pretendere di apportare modifiche o quant’altro, e sarete ospiti graditi.

Alla fine della piacevolissima cena, alle 23,30 rientriamo a casa da Giancarlo che insiste, nonostante l’ora tarda, per farci assaggiare un suo limoncello ed ascoltare ancora altri brani da Sam Mcclain.
A questo punto devo rivolgere un pensiero davvero riconoscente alla moglie di Giancarlo, una delle poche donne al mondo che anche a mezzanotte è costretta a sopportare la presenza di una compagnia di audiofili a casa propria, è davvero dotata in una pazienza e di un grandissimo senso dell’ospitalità! Preso atto della eccezionale qualità del limoncello (che gara con le mozzarelle di bufala genuine!), tutti i convenuti concordano sul come davvero abbassare od alzare il volume, sia come allontanarsi od avvicinarsi al palco dei musicisti. Anche con musica da sottofondo notturno la assoluta piacevolezza, naturalezza, linearità, trasparenza e fedeltà del suono non cambia assolutamente.

All’improvviso tuoni e fulmini consigliano gli ospiti ad intraprendere finalmente la via di casa. Per la cronaca una bomba d’acqua si è abbattuta su un fronte che sicuramente si è protratto da Ferrara fino a casa mia. Pioveva talmente forte che la visibilità è stata davvero compromessa per tutti gli 80 km del mio viaggio: con i tergicristalli che andavano alla massima velocità, all’improvviso nei miei pensieri la mia macchina si è virtualmente trasformata in una Ford Mustang, ed io mi sono visto come Jean Louis Trintignant nel film “Un uomo ed una donna”, quando cerca di vincere il Rally di Montecarlo e di convincere Ainouk Aimee di essere l’uomo della sua vita

Ho così impiegato due ore per compiere l’intero tragitto, durante il quale ho pensato che davvero l’estate sta finendo, ma il sogno di quel suono sontuoso continua, non sarà certo interrotto dall’autunno e dall’inverno.
Così alla fine sono riuscito a raggiungere mia moglie e mia figlia a notte fonda come J.L. Trintignant, permettetemi la licenza poetica del giorno invece della notte

Nei giorni seguenti ho ripensato alle affermazioni fatte da Gabriele e gli altri “ferraresi”, con particolare attenzione alle opinioni sul concetto di “buon suono” di Vincenzo, l’uomo che ha dato il via allo spargersi del “virus” della Grundig e che vanta quindi una esperienza, nel campo degli apparecchi Hi-fi usciti dalla fabbrica di Norimberga, primigenia e senza pari, ma che soprattutto ha una sensibilità all’ascolto, semplicità e simpatia fuori dal comune. In generale tra le persone che per comodità qui chiamiamo “il gruppo dei ferraresi” c’è un consenso piuttosto unanime sul fatto che gli apparecchi Grundig con il miglior timbro sono quelli che sono stati prodotti prima dell’esplosione della concorrenza giapponese fino alla metà degli anni 70, quando minori vincoli di costo hanno permesso agli ingegneri di Furth di progettare e realizzare macchine timbricamente il più rispettose possibile nella riproduzione dei vari strumenti, e con l’obiettivo della più bassa fatica di ascolto possibile.

Per questi motivi sono apparecchi timbricamente superiori a quelli di altre marche; inoltre quel tipo di suono, nelle varie declinazioni di apparechi e fascie di prezzo, era il marchio di fabbrica Grundig. Suono che le aveva permesso, in soli dieci anni (dal 1945 al 1955) di diventare il primo produttore di radio e di registratori a nastro in Europa, e di rimanerlo fino al 1980. Suono che trova la sua grande espressione in questo impianto allestito da Giancarlo seguendo i consigli di Vincenzo in primis e l’ausilio di Gabriele e Marino.

Anche negli anni “60 e ’70 (e qui parlo per esperienza diretta) qualunque apparecchio Grundig avesse un altoparlante (radio portatili, televisori) era quasi sempre superiore come suono ai concorrenti nella stessa fascia di prezzo. Questo enorme bagaglio di esperienza audio negli apparecchi con gli altoparlanti integrati prodotti dal 1945 al 1960 è evidente che in Grundig hanno cercato di preservarlo e di migliorarlo in tutti gli apparecchi “separati” (ampli e sintoampli con relativi diffusori) prodotti dal 1960 in poi, prima a valvole con la serie Stereomeister (fino al 1965), poi con i transistor con la serie SV (ampli), la serie RTV (sintoampli) e l’ultimo colpo di reni costituito dai Receiver serie larga. Questi ultimi si possono considerare l’ultimo immane sforzo di rimanere sul mercato con una filosofia telaistica, circuitale e costruttiva senza compromessi, di fronte ad una spietata montante competitività giapponese (ancorchè solo di prezzo e marketing, possiamo dire oggi, certamente non sonica, se non in rari casi e certamente a prezzi tutt’altro che popolari, neanche lontamente paragonabili a quelli dei Grundig).

Certamente ancora ottime, considerata la nuova filosofia costruttiva sicuramente più attenta ai costi ed alla estetica in voga in quel momento, la serie V20, V30, V7000 ed altri della prima metà degli ottanta, gli ultimi anni con Max Grundig al timone dell’azienda, ma non al livello di quelle summenzionate. Come detto sopra, ancora eccellenti se paragonata alla concorenza esterna, ma un pochino inferiori alla concorrenza interna degli anni precedenti.

Per finire un pensiero riconoscente va anche alla genialità dell’Ing. Marcona, che secondo notizie raccolte nel web, approfittando dell’assenza dell’Ing. Geloso, perchè recatosi negli Stati Uniti per un ciclo di cure, mise di sua iniziativa in produzione i Geloso 232HFN, rivaletesi punte di diamante della produzione italiana di apparecchi HI-fi. Evidentemente l’Ing. Marcona aveva in mente un tipo di suono molto simile a quello di Max Grundig.

P.S. Se per caso qualcuno di voi non ha ancora visto “Un uomo, una donna” corra subito a noleggiarlo e magari a comprare la colonna sonora. Non per niente ha vinto il festival di Cannes del 1966, l’oscar come miglior film straniero e come migliore colonna sonora in terra hollywodiana. Voi chiamatele, se volete, emozioni. Altra perla della colonna sonora, un brano di bossa nova che testimonia la grande inflenza di questo genere negli Usa ed in Europa negli anni ’60, “Samba saravah”, la musica accompagna i ricordi del vissuto della protagonista con il marito prematuramente scomparso

PS N.2: La location di questo video è la Camargue, bellissima regione situata nel sud della Francia, corrispondente alle foci del Rodano, terra piena di fenicotteri rosa, cavalli bianchi e tori allo stato libero. Situata fra Marsiglia e Montpellier, appena ventenne ho trascorso una bellissima vacamza con la mia prima reflex, comprata con i proventi del mio primo lavoro stagionale in attesa dell’università. Alzarsi alle 6 di mattina ed aprire la porta finestra della villetta che avevamo affittato, per vedere i cavalli bianchi che si avvicinavano fino alla soglia in cerca di cibo e carezze, i fenicotteri rosa ad un paio di centinaio di metri, era impagabile: per tutto il resto, c’era la Mastercard…di papà.

4 Comments

  1. Beh che dire
    mantieni inalterata la tua capacità di far vivere l’atmosfera da te provata.
    e questo fa aumentare in me il “rosicamento” per non esserci stato….i motivi li conoscete già tutti….Ma sto arrivando…. non me la perdo davvero questa occasione. Troverò una sistemazione per non dover rifare 400 Km ed oltre al ritorno la sera stessa…… Toccare “con mano” quello che già mi trasferite per telefono…non ha ostacoli. complimenti per l’articolo….mi sono sentito li, di tanto in tanto….ci dovrete essere tutti!!!!
    marco

  2. Sono in estrema difficoltà nel commentare questo raccorto… perchè sono tante le cose che mi hanno riempito il cuore…
    Le scrivo senza nessun ordine ma alla fine scriverò la cosa che sicuramente non dimenticherò mai, per come è avvenuta, di questo mio salto in quel di Ferrara.

    Ho avuto il piacere di conoscere Rina, una donna fantastica che merita tanta dolcezza e considerazione. Ho avuto il piacere di abbraccia Vincenzo, Vincenzo… Poi Marino, Luca…. tante tante cose… lato HiFi inutile commentare. l’impianto che ha messo su Carlo va visto come il traguardo da raggiungere, come il veder li materializzato il suono che vuoi ottenere, che ricerchi.

    La mia visita a Carlo era la visita a quel di Ferrara e questi sono stati deliziosi con me, ho abbracciato finalmente Raffaele, Gabriele che mise in ordine il mio R20…
    Una delle cose che non dimenticherò mai è stata la sorpresa che mi ha fatto Roberto, mi ha fatto compagnia telefonicamente mentre ero in viaggio verso nord e ogni tanto si rammaricava per non essere potuto venire a salutarmi, visto gli impegni e le quasi 8 ore in totale di viaggio, mi diceva che sarebbe stata “buona” la prossima volta.
    Averlo trovato li ad attendermi, dopo l’ultima telefonata di 30 minuti prima, li dietro la porta che celava l’impianto di Carlo è stata una sorpresa grande, troppo grande. La ricordo continuamente.

  3. E’ stato un Grande onore per me conoscervi tutti…persone “Grandi” gioire come ragazzini… bella giornata passata assieme…bellissima la sorpresa di Roberto che si è cuccato tutto il viaggio anche di rientro in Brianza (mi aveva detto un’attimo prima per tel. che non sapeva se sarebbe venuto 🙂 ) per stare con noi appena il tempo di conoscerci tutti…compresi gli impianti! 🙂
    Rina..sai essere squisita anche con il mio Miki 🙂
    Mancava il Grande Marco….avremo occasione di conoscerci personamente molto presto.
    Pasquale…se ti dovevo venire a prendere io alla stazione con quella tosata mi sa che ti toccava tornare a Napoli 🙂 🙂 è chi ti riconosceva 🙂 🙂 mi sono pappato una mozzarella intera, tutta per me… 🙂 🙂 mai sentita prima!!
    Da parte mia è stata una Grande esperienza conoscervi tutti di persona…Grazie Giancarlo della tua Gentilezza e Ospitalità…Grazie a tutti Voi !
    marino

  4. Luca, finalmente ho avuto il piacere di conoscerti, persona di gran classe, lo si nota immediatamente solo scambiando due parole con te e si evidenzia nell’articolo starordinario nel descrivere gli eventi, senza tralasciare nessun minimo particolare, non so come tu faccia ad avere una memoria così ferrea.
    Ho conosciuto Pasquale e subito all’istante mi sembrava di aver trovato l’amico conosciuto da sempre, con le mozzarelle di bufala portate dalla sua terra, con la gioia che sprizzava dai suoi occhi nel vederci assaporare questo delizioso alimento, unico di sapore persi già da tempo.
    Roberto, con la sorpresa di presentarsi all’evento con oltre 8 ore di viaggio per stare insieme solo un’ora (che uomo) ma questo già lo sapevo quando venne a trovarmi ad agosto insieme a sua moglie Anna, una signora di una umiltà infinita.
    Giancarlo sua moglie Rina e Gabriele, persone sempre disponibili a donare con gioia la loro bontà d’animo per gli amici.
    C’ è mancata la presenza di Marco, ma presto si presenterà l’occasione per conoscerci personalmente.
    Quì ho trovato persone buone e di cuore ed è quello che io cerco, l’umiltà, la bontà d’animo fa cresere la persona e si diventa dei veri grandi uomini.
    L’arroganza fa diminuire la crescita e si resta ancorati a stupidità di nessun valore, per cui vi ringrazio tutti.
    Vincenzo

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