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1962 La Bossa Nova irrompe nel mondo musicale occidentale

Getz Gilberto Team Bossa Nova

Getz Gilberto Team

Prima di iniziare questo articolo devo fare una premessa in VIAGGIO ATTRAVERSO LA MUSICA DI BURT BACHARACH: SECONDA TAPPA scrissi che dopo aver acquistato un album jazz nel 1977 (la colonna sonora del film “New York, New York”, per la precisione) passarono vent’anni prima che tornassi ad acquistare un’altra opera Jazz, quando nel 1997 acquistati il CD di McCoy Tyner che rivisitava la musica di Bacharach.

Questo è tecnicamente la verità, tuttavia il mio migliore amico all’inizio degli anni ’90 mi aveva regalato un CD che ascoltavo con grandissimo piacere; si trattava di un CD che faceva parte della collana “Compact Jazz” della Sony Music. Questa collana era composta da CD dedicati agli autori Jazz più famosi e ne raccoglieva i brani migliori, il mio amico mi regalò quella dedicata a Stan Getz. (una di quelle cose che ti fanno capire perchè è il tuo miglior amico) Mi innamorai immediatamente di quel disco, dove 9 delle 12 tracce erano tratte dai dischi che Stan Getz dedicò alla bossa nova brasiliana.

Appena mi scoppiò la febbre del Jazz nel 1997 mi misi alla ricerca delle migliori edizioni su CD degli album originali da cui erano tratti quei fantastici brani ascoltati in quella raccolta, due dei quali sono appunto oggetto del presente articolo, ovvero:

  • Stan Getz/Charlie Byrd – “Jazz Samba”
  • Stan Getz/Joao Gilberto – “GETZ/GILBERTO”

Questi sono due dischi che hanno un posto importante nella storia della musica in generale ed ovviamente nella mujsica jazz; potremmo semplicemente dire che questi sono probabilmente i dischi che hanno venduto di più in tutta la storia del Jazz, (“Jazz Samba” arrivò 1° nella classifica americana nel 1962, primo ed unico disco jazz a riuscire in tale impresa, mentre Getz/Gilberto arrivò “solo” 2° perchè stoppato nel 1964 solo dai formidabili Beatles) e fermarci qui, ma vale sicuramente la pena di scrivere qualcosa di più ad esempio di come

Stan Getz sia arrivato alla scoperta della bossa nova ed abbia così deciso di incidere Jazz Samba.

Nella realtà si deve tutto al chitarrista jazz Charlie Byrd (che negli anni precedenti aveva suonato con Django Reinhardt ed Andres Segovia) , che nel 1961 accettò di fare una tourneè di 12 settimane in Brasile su incarico del ministero della difesa americano. Arrivato in Brasile fu folgorato dal nuovo genere che aveva reinventato il samba (già conosciuto in America attraverso alcuni film di Hollywood che erano ambientati in Brasile), ovvero la bossa nova, caratterizzata da un nuovo ritmo più calmo e suadente nonchè da un particolare modo di suonare la chitarra; l’interprete più famoso in Brasile e portabandiera di questo nuovo genere era il chitarrista Joao Gilberto, gli autori più famosi erano Antonio Carlos Jobim e l’eclettico Vinicius De Moraes.

charliebyrdPossiamo dire che Charlie Byrd fu l’uomo giusto, capitato nel posto giusto al momento giusto, visto che la bossa nova era nata praticamente da pochissimo (1958), giusto il tempo che fossero pubblicate in Brasile quelle canzoni che divennero poi standard in tutto il mondo (parlo di Desafinado e The girl from Ipanema per dire due titoli).

Tornò entusiasta negli Usa alla fine del 1961 con tutti i dischi di bossa nova che era riuscito a mettere in valigia; si mise subito alla ricerca di una casa discografica disposta a fargli incidere un nuovo disco imperniato su questa musica così nuova dai ritmi così ammalianti, ma non trovò nessuna disposta a farlo, anche perchè i session man locali non riuscivano proprio a suonare quel nuovo ritmo. Ma l’incontro che portò una grande svolta nel mondo della musica era ormai dietro l’angolo: il caso volle che anche Stan Getz alla fine del 1961 fosse appena ritornato a Washington, dopo tre anni passati in Danimarca dove si era risposato, e qui fu contattato da Charlie Byrd. Quando Getz ascoltò i dischi brasiliani ne rimase entusiasta e propose al produttore della sua casa discografica, la Verve Records (quella di Ella Fitzgerald e molti altri grandi del jazz) di produrre un disco. Ma a New York non si trovava nessuna bassista o batterista che riuscisse a suonare quel ritmo, così decisero di utilizzare gli strumentisti che Charlie Byrd aveva portato con sé in Brasile.

E’ il caso di dire che organizzarono nottetempo una sessione di registrazione a Washington il 13 Febbraio 1962 con un registratore portatile in una chiesa del quartiere nero della capitale americana. Alla fine del pomeriggio Stan Getz,, il tecnico del suono Ed Green ed il produttore Creed Taylor, salutarono Charlie Byrd ed i musicisti che lo avevano accompagnato in Brasile ed in questa sessione, tornando con l’aereo a casa per cena; tuttavia erano preoccupati per la qualità della registrazione. Niente di più sbagliato, il suono che ne risultò era obiettivamente bellissimo.

Il disco esce il 20 Aprile 1962 con il titolo “Jazz samba” probabilmente per facilitare il pubblico americano a fare mente locale con quel ritmo brasiliano che avevano già conosciuto: ma la musica contenuta nel disco era totalmente diversa dalla samba tradizionale, con testi molto originali e riflessivi che parlavano anche del tipico stato della mente brasiliano che viene chiamato “Tristeza”, molto lontani dallo stereotipo di allegria riferito alla musica (il samba appunto) che accompagnava il carnevale brasiliano.
Come già detto, il disco ebbe un successo commerciale clamoroso, fu il primo disco di jazz ad arrivare primo nella classifica generale dei 33 giri negli Stati Uniti (anche il singolo Desafinado raggiunse le vette delle classifiche): ma questo è forse solo un dettaglio, divenne un vero e proprio fenomeno culturale: il Brasile divenne prepotentemente alla moda ed improvvisamente tutti i musicisti americani volevano imparare a suonare la bossa nova; chissà quanti si recarono prontamente in Brasile per carpire e riproporre quel suono nel mondo occidentale.

I sette brani inseriti in questo disco diventarono immediatamente degli standard mondiali, fra tutti svettarono “Desafinado”, “ O Pato” – “Samba de una nota so” e “Baia”

Nel mondo discografico statunitense tutti furono contagiati dal nuovo genere musicale: persino uno dei geni assoluti della musica mondiale, l’allora giovane ma già affermatissimo Quincy Jones, fece uscire un suo album con una sua personale, quanto bellissima interpretazione del genere, intitolato “Big Band Bossa nova” da cui fu tratto il leggendario singolo “Soul Bossa Nova” composto da lui personalmente, che vi propongo nella divertente ambientazione della Londra anni ’60, sigla iniziale del primo film della serie Austin Powers, omaggio ed allo stesso tempo parodia dei film di James Bond, da parte del canadese Mike Myers

Antonio Carlos Jobim

Antonio Carlos Jobim

La collaborazione fra Getz e Byrd praticamente di fermò a questo primo e quindi unico disco. Alla fine del 1962 la Verve fece uscire un disco con Stan Getz ed una grande orchestra chiamato anch’esso “Big band bossa nova” che però non ebbe il successo di Jazz Samba. Immediatamente la Verve Records invitò prima il principale autore di Bossa Nova Antonio Carlos Jobim ed il chitarrista Luis Bonfà a New York per arrivare ad incidere nuovi dischi. Qualche mese dopo l’arrivo dei brasiliani venne pubblicato nel 1963 un nuovo disco chiamato “Jazz Samba Encore”, ma anche in questo caso non si ebbe la magia assoluta del primo Jazz Samba.

Le cose cambiarono quando fu invitato a New York il principale interprete chitarrista della bossa Nova, Joao Gilberto: l’affiatamento con Getz e Jobim si rivelò perfetto in tutti gli aspetti: il 18 ed il 19 Marzo 1964 nasce la leggenda dell’album “GETZ/GILBERTO”, frutto di una eccezionale empatia fra i musicisti e di una scelta geniale: dopo che tutti i brani furono registrati in lingua portoghese, il produttore Creed Taylor chiese alla moglie di Joao Gilberto, Astrud Gilberto, di cantare in Inglese due pezzi, “The girl from Ipanema” e “Corcovado”.

Astrud Gilberto

Astrud Gilberto

Astrud fino ad allora non aveva mai cantato professionalmente, aveva seguito il marito negli Stati Uniti per il semplice motivo che, conoscendo molto bene l’inglese, gli avrebbe fatto da interprete. Il risultato fu semplicemente straordinario, l’album, come detto sopra, arrivò secondo nella classifica generale dei 33 giri, rimase per ben 96 settimane nella Top 100 di Billboard e vinse una caterva di premi tra cui i Grammy award del 1965 come miglior album del 1964: The Girl from Ipanema fu premiato come miglior singolo dello stesso anno. Tutti gli altri titoli dell’album divennero degli standard, in particolare la nuova versione di Desafinado

Corcovado (clip con immagini del Corcovado e della città di Rio)

So danco Samba (vedi sorpresa finale)

che rimasero sicuramente impressi nella memoria collettiva, ma questo è un album da ascoltarsi tutto d’un fiato, difficilmente vi verrà voglia di toglierlo, qualunque sarà il punto in cui vi troviate. Ammirate questo bellissimo video di The girl from Ipanema tratto dal film del 1964 “Get yourself a College Girl” dove appaiono Astrud Gilberto e Stan Getz che interpretano sé stessi

Ho pensato per parecchi giorni come definire la musica contenuta in questi due album, l’immagine, o se volete, la descrizione che mi è sembrata più pertinente è paragonare il sax di Stan Getz, nonchè le voci di Joao ed Astrud Gilberto (queste limitamente al secondo album) in ogni traccia, alla carezza che ogni mattino la mamma ci dava prima di andare a scuola alle elementari: ascoltandole si ha la stessa sensazione di calore che ci faceva sentire subito a nostro agio, perfettamente in sintonia con il mondo e con la sensazione di essere in grado di affrontarlo. Credo che tutto ciò sia l’effetto dato dall’armonia fra i musicisti, nonchè dall’armonia che scaturisce dalle melodie che si percepisce nell’ascolto.

Vorrei aggiungere qualche nota sulle migliori edizioni in CD e vinile di questi due immortali album: per quanto riguarda “Jazz Samba” direi che non ci sono molte discussioni, la migliore edizione è quella edita dalla ormai defunta DCC curata dal mago dei trasferimenti da analogico a digitale, ovvero Steve Hoffman.

Di questa edizione ve ne posso parlare con piena cognizione di causa, in quanto ho la fortuna di possederla e posso dire che suona veramente bene, il sax è reso in modo superbo ed il suono è veramente molto analogico, privo di ogni asprezza digitale. Purtroppo essendo fuori catalogo da ormai quasi dieci anni, le copie che si trovano su ebay, non si trovano certo a prezzi popolari. In vinile si distinguono le edizoni 45 RPM in due dischi della Analogue Productions stampate su vinile 200 gr., oppure quella su vinile 180 gr. 33 giri della tedesca Speaker’s Corner.

Per quanto riguarda invece l’abum “GETZ/GILBERTO” esiste la versione in CD della ORIGINAL MASTER RECORDING, anche questa ormai fuori produzione, ma sorprendentemente non sembra essere questa la migliore sul mercato: recentemente, a giudizio pressochè unanime degli appassionati in rete, è stata battuta dalla versione SACD ibrido (quindi è presente la normale traccia CD) sempre della Analogue Productions. Questa edizione avrebbe la particolarità di avere ristabilito l’esatto posizionamento sinistra/destra dei vari strumenti e delle voci, visto che sembra che prima di essa, per un errore della casa discografica originale Verve, le precedenti edizioni riportavano sempre i canali invertiti
qui il link per non sbagliare.

Come potete vedere la AP ha editato la versione analogica sempre su due dischi vinile 200 gr. 45 RPM. Impossibile pensare che la versione analogica sia inferiore a quella in CD. Tra le versioni normali vale la pena citare senz’altro l’edizione del 50° anniversario fatta uscire dalla stessa Verve, uscita poco dopo quella della AP, anche questa con i canali stereo finalmente corretti.

In ogni caso qualunque edizione voi compriate è la musica che conta, e con questi due titoli non sbagliate di sicuro.

Da notare che dopo il grande successo di questo disco il trio Stan Getz, Astrud e Joao Gilberto tenne un concerto dal vivo alla Carnegie Hall alla fine del 1964, da cui fu tratto l’album GETZ/GILBERTO 2, uscito poi all’inizio del 1965. Questa fu l’ultima volta che i tre suonarono insieme, infatti poco dopo i coniugi Gilberto divorziarono ed ognuno andò per la sua strada (si dice che la causa del divorzio sia stata una relazione extraconiugale di Astrud proprio con Stan Getz).

Photo-of-Astrud-Gilberto-007

Per amor di precisione va segnalato anche l’album GETZ A GO-GO, registrato dal vivo sempre nel 1964 da Stan Getz con la sola Astrud Gilberto ed il suo nuovo quartetto dove, accanto a qualche titolo di bossa nova, sono inseriti alcuni standard americani di sempre come ad esempio la celeberrima “Summertime”. Astrud Gilberto continuerà la sua carriera da solista, non disdegnando alcune collaborazioni, facendo comunque album che sono diventati pietre miliari della lounge music o se, preferite un’altra definizione, dell’easy listening sofisticato.

Godiamoci insieme un delizioso esempio di quanto detto sopra, dall’album “The Astrud Gilberto Album” del 1965, la bellissima “Agua de Beber” (in Stereo, but not in colour)

Questo primo sguardo nel mondo della bossa nova finisce qui, il secondo viaggio nel mondo della bossa nova verterà su “Soul Samba” di Ike Quebec, altro album da non perdere assolutamente, uno dei tre dischi di bossa nova da portare su un’isola deserta.

P.S. Scusate, sento che qualcuno mi sta chiedendo qual’è la sorpresa finale? Avete ragione eccola qui: come dicevo all’inizio, la bossa nova fu reinterpretata da un sacco di artisti e musicisti e come sapete sono un grande fan di Ella Fitzgerald, per cui 2+2 fa….Ella Fitzgerald nel 1966 in Costa Azzurra con l’orchestra di Duke Ellington che interpreta “So danco Samba”


Direi che, come in questo caso (ed in quelli di cui sopra, ovviamente), quando la grandissima musica incontra grandissimi interpreti e musicisti ogni commento è superfluo.

Fonti per le notizie sulla registrazione dei due album qui citati: Wikipedia e note originali degli albm

7 Comments

  1. Bell’articolo, Luca. Bravo.
    Di grande effetto i filmati retrò con Astrud Gilberto ed assolutamente da guardare fino in fondo il video di Ella.
    Quasi 6 minuti senza mai mollare …… che artista !

  2. Letto tutto d’un fiato.
    Bellissimo come sempre, complimenti davvero, anche per gli aspetti curiosi legati alle classifiche dell’epoca, che non conoscevo. Ed i video poi….Grande!!
    marco

  3. Vi ringrazio per il buon cuore che avete dimostrato nei miei confronti con i Vostri lusinghieri commenti. Ma non sarei davvero una persona di buon cuore (come qualcuno che non conosco personalmente mi ritiene, bontà sua della quale comunque lo ringrazio) se non ringraziassi in modo particolare Pasquale per averci messo a disposizione questa piattaforma che permette di utilizzare in modo così efficace testo, video e fotografie. Devo ulteriormente ringraziarlo per il suo personale contributo che dà ad ogni mio articolo: se testi e video sono frutto di mie ricerche, le foto che trovate sono dovute unicamente a sue personali ricerche e personalmente le trovo sempre azzeccatissime.
    P.S. per Thomas: ti prego di avvertirmi quando ti arriverà il TS1000 restaurato da Marco, mi piacerebbe tanto avere la possibilità di ascoltarlo, ovviamente se per te non ci sono problemi.

  4. Tranquillo Luca, lo ascolteremo insieme.
    Sarai il primo ad essere avvisato.
    Intanto mi stanno arrivando nuovi nastri.

  5. Luca, articolo di grande spessore, con conoscenza di artisti e del genere musicale.
    Complimenti! e sempre un piacere leggerti.
    Grazie! Ciao
    Vincenzo

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